28/2/2014 – “Questa mattina ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica di senatrice della Repubblica. E’ una scelta travagliata – afferma in una nota la senatrice pentastellata Maria Mussini – compiuta in piena autonomia e coerenza, nel rispetto dei principi e dei valori del Movimento5Stelle, degli elettori e dell’Istituzione di cui faccio parte”.
Caos a cinque stelle. Dopo l’espulsione volante, dal Movimento, di (presunti) quattro dissidenti, è l’ora delle dimissioni, ovvero: dalle epurazioni online alle fughe dal Parlamento. Clamorose, in tal senso, anche le dimissioni rassegnate ieri dalla senatrice grillina reggiana Mussini, contraria al metodo delle epurazioni facili, nonché alla linea dura, intransigente, adottata ormai da tempo e in ogni luogo (talvolta pure fuori luogo) dai difensori più ortodossi della “fede” – la fede nella Grande Chiesa Grillo, la fede nella Grande Madre Rete.
“Tali principi sono basati sul riconoscimento a ciascuno dello stesso valore e sul rispetto delle regole e delle persone – scrive nella sua lettera d’addio al posto in aula una delle due parlamentari M5S di casa nostra arrivate a Roma in quanto elette alle Politiche dello scorso febbraio (l’altra è Maria Edera Spadoni, che siede alla Camera – ndr). Ciò permette di realizzare il nostro “uno vale uno” e di valorizzare il contributo di ciascuno, in modo inclusivo. Sono stata mandata qui per cambiare un sistema, non per espellere compagni di viaggio, soprattutto quando non mi sono chiari i capi di accusa”.
“Le mie dimissioni – continua la Mussini – non sono un segnale contro qualcuno e, fino a che non saranno accettate dal Senato, continuerò a lavorare per contribuire alla realizzazione del programma del Movimento5Stelle, di cui continuo a condividere spirito e obiettivi, senza fare mancare al mio gruppo il contributo che ho dato fino ad oggi.
Con questo atto – conclude la senatrice – lascio il posto a chi come me è stato scelto per rappresentare questo bellissimo progetto, che forse meglio di me potrà farlo crescere e maturare”.