24/7/2021 – Anche a Reggio Emilia, come in ottanta città italiane, centinaia e centinaia di persone in piazza, di tutte le età e ogni estrazione sociale, al grido di “libertà per tutti“, contro l’obbligo di Green Pass per numerose attività (come ingresso nei musei e agli spettacoli, nei bar e nei ristoranti) che in base al nuovo decreto Draghi entrerà in vigore il 6 agosto. Decreto deciso per fermare una nuova, temuta ondata di contagio Covid, ma che molti contrastano perché lo ritengono una minaccia alla libertà personale, e anche per le difficoltà di attuazione in un periodo così breve, mentre la campagna di vaccinazione di massa è ancora a metà strada.
E così, mentre il decreto ha avuto l’effetto di svegliare i ritardatari che accorrono a prenotare la vaccinazione per ottenere il green pass, e mentre Reggio è insieme a Rimini la provincia dell’Emilia-Romagna più preoccupante a causa della risalita accelerata del numero di nuovi contagi, oggi pomeriggio un corteo sorprendente per la sua ampiezza, e molto superiore alle previsioni, organizzato attraverso il tam tam sui social, si è mosso nel pomeriggio alle 17,30 da Piazza Martiri e , ingrossandosi strada facendo, ha raggiunto piazza Prampolini, riempiendola in gran parte (sia pure col distanziamento) con un sit in sotto il Municipio. Le immagini della manifestazione sono eloquenti.
Nella manifestazione sono confluite diverse posizioni, dai no vax più radicali sino a un’ala moderata che non contesta la necessità di vaccinarsi, ma dice no a all’ obbligo di Green Pass ritenuto, a torto o a ragione, un limite troppo pesante alla libertà individuale. Non sono mancate estremizzazioni francamente inaccettabili, come quelle dei no vax che continuano a paragonare l’obbligo di Green Pass alla persecuzione nazista degli ebrei, con la famigerata stella gialla appuntata sul petto. Posizioni che serpeggiano nell’opinione pubblica, ma che denotano solo una profonda ignoranza della storia e di cosa sia stat davvero la tragedia della Soah.