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Il sindaco Vecchi indagato nell’inchiesta appalti: presidio Lega e battaglia in consiglio
E Bernini alla carica con Pizzarotti: “Taglia quel filo rosso Reggio-Parma”

28/2/2021 – Il sindaco Luca Vecchi indagato nell’inchiesta Re Cleaning sulle irregolarità in bandi e appalti nel comune di Reggio, che coinvolge almeno 23 tra dirigenti, funzionari e ed ex dirigenti del Comune di Reggio. Il conto complessivo sarebbe di appalti pilotati per 27 milioni. L’inchiesta tocca anche il livello politico: non solo l’ex assessore Mirko Tutino – oggi manager di un’azienda recupero della plastica entrata nell’orbita di Iren – ma proprio il primo cittadino in carica. Con la differenza che del coinvolgimento del sindaco come “principale indagato” nulla si era saputo sino a quando non lo ha rivelato il consigliere Nino Di Matteo nel procedimento contro l’ormai ex procuratore Mescolini e al plenum del Consiglio Superiore della Magistratura che ne ha deciso il trasferimento da Reggio per incompatibilità ambientale. Incompatibilità derivante sia dalle famose chat con Luca Palamara, sia dai rapporti privilegiati con l’ex capo della Procura col Partito Democratico locale.

Mescolini si è dichiarato vittima di un provvedimento abnorme, una “condanna” al confino, e ha annunciato che si opporrà alla decisione con tutti gli strumenti consentiti, a cominciare dal ricorso al Tar. Resta il fatto che a mettere in moto il procedimento sono state quattro sostitute della Procura reggiana, e che il Csm ha deliberato all’unanimità, assente il vicepresidente Ermini. E che all’ex procuratore si addebita anche di aver ritardato per mesi le perquisizioni in Comune in modo da non disturbare le elezioni comunali: il blitz di Re Cleaning, infatti, è avvenuto solo quattro giorni dopo il ballottaggio in cui Vecchi era stato rieletto sindaco.

La requisitoria di Nino Di Matteo, uno dei magistrati più impegnati ed esposti sul fronte antimafia, ha comunque rivelato l’esistenza di nuovo buco nero nei rapporti più o meno sotterranei tra Palazzo di Giustizia e Piazza Prampolini. Il sindaco Vecchi è indagato in un processo di portata storica nei confronti della macchine comunale reggiana. Lui però nega di aver ricevuto un’ informazione di garanzia, e per questo da giorni le opposizioni chiedono a gran voce che il primo cittadino faccia chiarezza, e dica come stanno davvero le cose, alla luce del fatto che le affermazioni di Di Matteo sono state confermate da fonti giudiziarie.

Il pm Valentina Salvi dopo le perquisizioni in Comune

Dunque sarà battaglia nelle riunione del consiglio comunale di oggi, ancora una volta convocata “in remoto”, con le opposizioni che cercheranno di ottenere l’intervento di Vecchi nella stessa seduta, perché fornisca spiegazioni esaurienti. Anche perché se malauguratamente risultasse che qualcuno ha voluto coprirlo, o se lui stesso non ha detto la verità, difficilmente il primo cittadino potrebbe evitare le dimissioni.

A sostegno della richiesta, alle 13.30 di domani, lunedì 1° marzo il Carroccio reggiano ha convocato un presidio davanti al Municipio al grido di “Sindaco Vecchi vogliamo chiarezza“. Una situazione eccezionalmente delicata, in cui d’altra parte il sindaco difficilmente potrà sottrarsi alla richiesta di chiarimenti: in caso contrario si esporrà a un’accusa di reticenza, e la sua posizione diventerebbe più pesante.

Intanto Giovanni Paolo Bernini – l’ex assessore di Parma uscito assolto dal processo Aemilia dopo lunga persecuzione, ora grande accusatore del dottor Mescolini e del “Sistema” in salsa reggiana – è tornato alla carica e prendendo spunto dall’inchiesta bandi e appalti, ha indirizzato una lettera aperta al sindaco di Parma Federico Pizzarotti in cui gli consiglia di tagliare il rapporto con Luca Vecchi (diventato sempre più stretto negli anni) e di rimuovere la Segretaria generale del comune di Reggio Anna Messina, indagata sempre in Re Cleaning a proposito della selezione del nuovo direttore generale delle case di riposo del comune di Reggio.

Pizzarotti e Vecchi a una cena di Boorea

Bernini parla di “filo rosso” diventato “inopportuno e dannoso” alla luce proprio del coinvolgimento di Vecchi nella stessa inchiesta.

Ecco la lettera

Caro Sindaco Federico Pizzarotti.

ti rivolgo un consiglio, anche se molto probabilmente non potrai accogliere la mia richiesta. Da tempo esiste un filo rosso tra Parma e Reggio rafforzato anche da un tuo personale legame di amicizia con il Sindaco Luca Vecchi.

Dopo la tempesta giudiziaria che ha investito la città vicina con la rimozione del Procuratore della Repubblica Marco Mescolini decretata dal CSM e le rivelazioni del magistrato Di Matteo che indicherebbero il coinvolgimento dello stesso sindaco Vecchi nell’inchiesta sull’apparato comunale, ti invito a tagliare un rapporto che si è rivelato inopportuno e dannoso. Sarebbe meglio anche rimandare oltre Enza la dirigente assunta nella città ducale che è indagata a Reggio per i fatti citati. (Giovanni Paolo Bernini)

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