19/8/2015 – L’ultimo orrore dell’Isis è un vecchio con la testa mozzata, il corpo appeso a una colonna in piazza con un cartiglio che ne “spiega” l’esecuzione: come un Cristo, duemila anni dopo.
Il mondo è sconvolto per l’ultima delle crudeltà compiute sotto le nere bandiere dell’Isis, una sequela interminabile di sangue, sadismo, ferocia, ignoranza per il quale il nome del Califfato di Al Baghdadi resterà maledetto in eterno, come e più ancora del nazismo.
L’Isis ha tagliato la testa a Khaled al Asaad, 82 anni, insigne studioso, una vita dedicata alla conoscenA, archeologo di fama internazionale e nume tutelare degli scavi della città romana di Palmira. Aveva cercato di mettere in salvo i cimeli più preziosi della Venezia del deserto, antico crocevia dei traffici tra Oriente e Occidente, mentre le bande islamiste distruggevano a colpi di mazza statue, reperti e templi interi. Per questo è stato catturato, interrogato i carcere e torturato oer oltre un mese, sino all’orrenda esecuzione avvenuta in una piazza di Palmira, alla quale avrebbero assistito decine di persone,
E’ stata un’esecuzione pubblica in una piazza di Palmira, alla quale hanno assistito decine di persone, quella in cui l’Isis ha decapitato ieri pomeriggio Khaled al Asaad, 82 anni, uno dei massimi esperti siriani di antichità ed ex direttore del sito archeologico di Palmira: era conosciuto in tutto il mondo per la sua competenza, i contributi scientifici, i libri e i saggi pubblicati in tutto il mondo.
A dare per primo la notizia della decapitazione di Al Asaad è stato ieri sera il direttore delle Antichità e dei musei siriani Maamoun Abdulkarim parlando con l’agenzia governativa Sana. Asaad ha detto che successivamente il corpo dell’anziano archeologo è stato portato al sito dell’antica Palmira, dove è stato appeso ad una colonna romana, in folle e crudele contrappasso.
Abdulkarim ha detto che l’Isis aveva arrestato un mese fa Al Asaad e da allora lo aveva interrogato nella speranza di avere informazioni su dove fossero i reperti romani del sito, nascosti prima dell’occupazione dello Stato islamico, avvenuta in maggio. Khaled al Asaad era stato direttore del sito archeologico di Palmira per 40 anni, fino al 2003. Dopo il pensionamento, ha riferito la Sana, aveva continuato a lavorare come esperto per il Dipartimento dei musei e delle antichità della Siria.
(pierluigi ghiggini)