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Norman Atlantic, reggiani in prima linea. Bedogni e Corradini sessanta ore sulla nave dei soccorsi

L'incendio sulla Norman Atlantic

L’incendio sulla Norman Atlantic

di Pierluigi Ghiggini

29/12/2014 – Un gruppo di reggiani ha assistito in prima linea al salvataggio di una settantina di viaggiatori del traghetto Norman Atlantic.

Erano sulla nave Cruise Europa di Grimaldi, che è stata la prima unità a prestare soccorso alla nave in fiamme. Si erano imbarcati a Ancona il 27, dovevano arrivare a Patrasso dopo 22 ore, invece hanno trascorso in mare oltre sessanta ore, partecipando alla grande operazione di salvataggio delle persone a bordo del traghetto ro-ro italiano.

Fra i reggiani sulla Cruise Europa il dottor Giuliano Bedogni, già primario di endoscopia al Santa Maria Nuova, uno dei medici più conosciuti di Reggio, e l’imprenditore Achille Corradini, insieme alle loro mogli: trascorreranno il Capodanno in Grecia.

La Cruise Europa

La Cruise Europa

La Cruise Europa, a quanto si sa, ha funzionato da unità di coordinamento dei soccorsi sino a quando il comando non è stato assunto da nave San Giorgio. Gli elicotteri di soccorso e le scialuppe hanno trasportato i naufraghi a bordo della Cruise Europa. In serata è avvenuto lo sbarco dei passeggeri, stremati, del Norman Atlantica Igoumenitza, mentre l’arrivo a Patrasso è previsto per le due di questa notte. Solo questa sera le comunicazioni via cellulare e internet da e per la nave sono tornate regolari.

IL RACCONTO DI ACHILLE CORRADINI

Gianni Bedogni

Il dottor Giuliano Bedogni

«Verso le 5 di domenica mattina abbiamo visto le zattere gonfiabili di salvataggio – ha raccontato al telefono Achille Corradini, poco dopo il ripristino del segnale dei cellulari a bordo della Cruise Europa – Poi abbiamo visto in lontananza un fumo denso impressionante che usciva dalla nave di fronte a noi e che ci ha investito».

E’ iniziata così la marcia di avvicinamento alla Norman Atlantic che ha portato poi la nave della Grimaldi a fermarsi alle 8 e a diventare la prima nave scorta per il trasbordo dei naufraghi, prima che la San Giorgio arrivasse sul posto e assumesse il coordinamento delle operazioni di salvataggio.

«Abbiamo visto inizialmente il fumo al quinto piano – ha proseguito nel racconto Corradini -, poi  le fiamme. Neppure gli elicotteri si potevano avvicinare per il forte vento, così la lancia della nostra nave ha fatto da spola per caricare i croceristi della nave in fiamme».

Achille Corradini con la moglie

Achille Corradini con la moglie

Mentre le persone arrivavano sulla nave alcuni medici, tra cui Bedogni, si sono offerti per prestare soccorso: «Cercavano soprattutto ortopedici».

Alle  15 di ieri la nave è ripartita dopo che la San Giorgio aveva preso il controllo. “Nessuno in Italia ha parlato di questa nave che si è fermata per prestare i soccorsi – ha dichiarato Corradini, raggiunto in serata anche dalla redazione di Prima Pagina -. Quando siamo ripartiti è stata ventilata l’ipotesi di tornare a Bari per sbarcare in Italia i 70 naufraghi, poi il comandante ha deciso di fare rotta verso Est e raggiungere Igoumenitza dove i passeggeri del traghetto sono stati portati a terra”.

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