1/10/2023 – A partire da lunedì 2 ottobre a Reggio Emilia e nel territorio provinciale entra in funzione il nuovo servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica), nei giorni prefestivi in orario serale e notturno, e in quelli festivi H24.
Ma la riforma, per la consigliera regionale Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Assemblea legislativa E-R, sarebbe in realtà un modo “per abituare i reggiani alla riorganizzazione regionale del sistema di emergenza-urgenza che smantellerà gran parte delle auto mediche in tutte le province e colpirà i Pronto Soccorso, che resteranno solo per i codici rossi”.
Perché, sottolinea Evangelisti, sarà questo l’unico modo per attivare il servizio di guardia medica e la presa in carico sarà successiva alla valutazione che un medico farà rispondendo telefonicamente. Ci sarà quindi l’applicazione di un protocollo mediante telefono e così si stabilirà se il cittadino necessiti di un semplice parere, oppure se debba recarsi all’ambulatorio più vicino o ricevere una guardia medica a casa”.
Tuttavia “le unità però saranno attivate su esclusiva indicazione della centrale operativa, a prescindere dalla richiesta del paziente”.
Evangelisti spiega così la posizione critica di FDI: “Come gruppo Fratelli d’Italia non siamo convinti che si possa migliorare il sistema dei PS partendo proprio dalle cure territoriali e dalla riduzione della emergenza urgenza. Non siamo convinti che queste unità mediche, che saranno attivate su esclusiva indicazione della centrale operativa siano in grado di dare una risposta pronta e mirata per certe tipologie di pazienti. Vogliamo poi evidenziare come 8 unità domiciliari per tutta la provincia, considerata anche la conformazione del territorio non siano sufficienti e che, non appare chiaro come questi professionisti possano interfacciarsi con i medici di famiglia dei pazienti, qualora questi non abbiano attivato il fascicolo elettronico, come molte persone anziane, fragili o cittadini stranieri”.
Sauro Fontanesi
02/10/2023 alle 14:24
Che sia un pasticcio è evidente. Questa scelta scellerata da parte dei dirigenti della sanità pubblica probabilmente serve al raggiungimento degli obiettivi a loro attribuiti e che fino ad ora gli ha portato dei “premi in danaro ” molto consistenti. Che vergogna.
Il presidente della regione che in montagna partecipa a matrimoni ecc dove si trova ? Perché non interviene? Forse perché ne condivide le scelte ? Fino ad ora, come dimostrato per la mancata riapertura dei punti nascita ha fatto solo promesse forse non ricorda la maieutica socratica
Sauro Fontanesi
Segretario Fiamma Tricolore