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Villa Minozzo: indagini sul pestaggio di un artigiano
Asse in faccia e minacce sui social: denunciati tre giovani, uno ha 16 anni

18/9/2023 – I carabinieri della stazione di Villa Minozzo indagano sul movente di un’ aggressione subita alla fine di luglio da un 39enne reggiano. Denunciati a vario titolo per lesioni personali e minacce tre giovani del paese, fra cui un minorenne di 16 anni deferito alla competente Procura di Bologna.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la vittima aveva appena finito di lavorare e mentre caricava sul suo furgone gli attrezzi da lavoro, si è visto raggiungere da un gruppetto di giovani, che dopo averlo accerchiato, hanno iniziato ad offenderlo.

Due della banda, senza un apparente motivo, dopo le offese, lo hanno aggredito fisicamente causandogli lesioni giudicate guaribili dai sanitari in 3 giorni. Dopo qualche ora, la vittima apprendeva che una terza persona, un giovane di 26 anni amico degli aggressori lo aveva minacciato inoltrando messaggi e file audio sull’app di messaggistica WhatsApp di un suo familiare. 

Per questi motivi con l’accusa di lesioni personali i militari di Villa Minozzo hanno denunciato in stato di libertà per lesioni personali all’A.G. minorile del capoluogo felsineo un minorenne di 16 anni e alla Procura di Reggio Emilia un 19enne per lesioni personali ed un 26enne per minacce, tutti residenti in un comune dell’appennino reggiano. 

I FATTI

 Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, uno degli aggressori ha tirato per primo uno schiaffo in faccia alla vittima, poi un altro ragazzo gli ha fatto lo sgambetto facendolo cadere per terra, tenendolo con forza sull’asfalto per poi tirargli un’asse di legno in faccia. Solo l’arrivo di alcuni colleghi di lavoro del 39enne hanno scongiurato il peggio, riuscendo a portare via il,malcapitato dagli aggressori. L’uomo dopo l’aggressione si recava presso il pronto soccorso dell’ospedale di Castelnovo Monti per le cure del caso, e veniva dimesso con una prognosi di 3 giorni.

Poche ore dopo, la vittima apprendeva che una terza persona, un uomo di 26 anni, aveva inoltrato file audio e messaggi dal tono gravemente minaccioso sull’app di messaggistica di un suo familiare, uno dei quali: “ti spacco in testa tutto quello che trovo”. Il giorno successivo la vittima si recava presso la stazione dei carabinieri di Villa Minozzo per raccontare i fatti.

Formalizzata la denuncia, i militari davano avvio alle indagini, le quali, supportate da concordi testimonianze, consentivano di indirizzare le attenzioni investigative nei confronti degli odierni indagati a carico dei quali venivano acquisiti presunti elementi di responsabilità in ordine ai citati riferimenti normativi violati. I tre autori del fatto, venivano denunciati, rispettivamente uno alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna e gli altri due alla Procura reggiana in relazione ai citati riferimenti normativi violati.

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