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Rally Appennino, finale con giallo
Squalificato il vincitore Vellani
Percorso gremito di pubblico, i carabinieri intervengono a Villaberza

DI PAOLO COMASTRI

18/9/2023 – Finale davvero scoppiettante per la 42.a edizione del Rally dell’Appennino Reggiano.

Il vincitore della competizione, il reggiano Roberto Vellani, in coppia con Giammaria Marcomini è stato escluso dalla classifica per essersi rifiutato di sottoporre la propria vettura, una Skoda Fabia Rally2/R5, alla verifica tecnica post-gara, a seguito di un reclamo prodotto da Antonio Rusce, il quarto arrivato in gara. Un reclamo che ha riguardato diversi particolari tecnici, al fine di verificarne di essi la rispondenza con la fiche di omologazione. 

Con il rifiuto di sottoporre la vettura alla verifica, il Collegio dei Commissari Sportivi, preso atto della decisione del pilota di Quattro Castella, gli ha comunicato l’esclusione dalla classifica ed il conseguente deferimento alla Procura Federale.

La Skoda Fabia R5 di Antonio Rusce, sottoposta anch’essa a verifica per le voci che il driver di Rubiera aveva elencato nel suo reclamo a Vellani, è risultata invece conforme alla fiches di omologazione tranne la valvola “pop-off” (particolare che limita gli eccessi di pressione all’interno dei condotti di aspirazione nei motori), che non è stato possibile controllare per la mancanza di attrezzatura necessaria. Lo stesso particolare è stato confezionato in un involucro di plastica e sigillato, in attesa di procedere alla verifica nei prossimi giorni.

La vittoria del 42° Rally Appennino Reggiano è andata così a Davide Medici, con al fianco il valtellinese Daniele De Luis, secondo gradino del podio per il carpinetano Gianluca Tosi, in coppia con Alessandro Del Barba, anche loro con una Fabia R5 e terzi sono Rusce e Musiari (tutti su Skoda Fabia R5).

Temperature calde, estive e decisamente “caldo” anche in gara, per il 42mo Rally Appennino Reggiano, corso oggi sulla lunghezza di nove prove speciali. 

Roberto Vellani

La gara, tornata in calendario dopo la pausa di un anno, affidata dall’Automobile Club Reggio Emilia alla struttura toscana di MaremmaCorse 2.0 ha avuto il cuore pulsante a Castelnuovo ne’ Monti, luogo assai conosciuto dai rallisti di tutta Italia ed ha ripreso il via con 73 iscritti, tanta qualità di “nomi” e vetture.  

Sono sempre stati in cinque, a giostrarsi l’attico della classifica, con Vellani che aveva preso il comando dalla prima prova, poi ha ceduto il testimone a Gianluca Tosi (Skoda, affiancato da Del Barba) sulla terza complice una foratura ma dalla quarta prova il driver di Quattro Castella ci ha dato dentro con decisione, è tornato leader e sapendo rintuzzare gli attacchi decisi dei competitor ha potuto accarezzare per primo la bandiera a scacchi, poi solo virtuale per la squalifica arrivata nelle concitate fasi post gara

Gara sfortunata per un altro reggiano doc, Ivan Ferrarotti, anche lui sempre in alto in classifica, prima rallentato da una foratura durante la settima prova quando era secondo assoluto tallonando Vellani, poi costretto ad alzare bandiera bianca per uscita di strada nella prova conclusiva.

Il pubblico al Rally Appennino, in barba al divieto

Non è stato solo il rombo dei motori a monopolizzare l’attenzione sul Rally dell’Appennino; la querelle sul divieto di presenza del pubblico sulle prove speciali ha tenuto banco nel pre gara, facendo poi, come dire, sorridere a gara conclusa.

Perché nonostante l’ordinanza fosse molto chiara, il pubblico è accorso numeroso lungo i tratti più spettacolari delle prove speciali.

Qualche problema di troppo a Villaberza dove sono intervenuti i Carabinieri per allontanare il pubblico.

Comprendiamo la ratio di questo divieto, peraltro ora divenuto parte integrante di tutti i regolamenti delle competizioni rallistiche, fors’anche per alleggerire eventuali responsabilità penali e civili di organizzatori e direzione gare in caso di malaugurato incidente, ma, francamente, pensare di impedire l’accesso al pubblico lungo le decine di chilometri delle prove speciali, ci pare …una colossale fanfaluca.

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