26/9/2029 – Shabbar Abbas, il padre di Saman, la ragazza pakistana uccisa a 18 anni nelle campagne di
Novellara la notte del 1° maggio 2021 perchè si era ribellata a un matrimonio forzato, è scoppiato a piangere in aula nell’ascoltare il racconto dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo e degli altri periti sulla morte della figlia.
E’ la seconda udienza alla quale ha assistito in presenza il padre di Saman, estradato dal Pakistan e imputato del femminicidio della figlia, insieme alla moglie Nazia Shaeen (tuttora latitante), a Danish Hasnain zio di Saman e a due cugini.
Nei giorni scorsi è stata depositata la perizia definitiva relativa all’autopsia sul cadavere di Saman e davanti alla Corte d’Assise di Reggio Emilia questa mattina è stata illustrata la relazione.
Stando alla perizia, Saman è stata uccisa per strozzamento e poi sepolta nella fossa di Strada Reatino, dove è stata trovata, dopo un anno e mezzo di ricerche, su indicazione di Danish. La buca sarebbe stata scavata solo con badili, compatibili con quelli ritrovati nella casa di Campagnola dello zio Danish Hasnain e dei due cugini imputati.
La perizia, 472 pagine firmate dal medico legale Cristina Cattaneo, dall’archeologo forense Dominic Salsarola, dal genetista Roberto Giuffrida e dall’anatomopatologo Biagio Leone confermano quello che era già presente nella prima relazione, cioé che la frattura dell’osso ioide indica una morte per asfissia meccanica da strangolamento o strozzamento, con i periti secondo i quali questa seconda modalità, cioè la costrizione del collo con mani o altri parti del corpo da parte dell’aggressore, è la più probabile. Non è invece possibile stabilire con certezza in quanto tempo la ragazza assassinata sia morta, né ci sono segni che sostengano l’ipotesi che sia stata sepolta ancora viva. La posizione in cui è stata trovata nella fossa, il 18 novembre 2022, suggerisce che sia stata calata per le braccia, molto probabilmente da almeno due persone.
“Siamo prontissimi per questo impegnativo rush finale. La giustizia vera è faticosa per definizione e lo facciamo per Saman, uccisa a 18 anni e seppellita sotto due metri di terra insieme ai tutti i suoi sogni”, dice l’avvocato Barbara Iannuccelli, difensore del fidanzato di Saman, che è parte civile nel processo.
La Corte, ricapitola, deve decidere se sospendere i termini di custodia cautelare, come richiesto dalla Procura, data la complessità dell’attività istruttoria. Deve decidere, inoltre, se “fare deporre come testimoni i due detenuti depositari delle confidenze/confessioni di Danish: i difensori hanno infatti acconsentito all’acquisizione di tutti i verbali e delle videoregistrazioni delle testimonianze, il che renderebbe superflua la deposizione testimoniale in aula”.
Nell’udienza di venerdì 29 settembre sarà interrogato il padre Shabbar, e verrà sentito in aula anche Saqib, il fidanzato che Saman voleva sposare. L’ archeologo forense verrebbe ascoltato il prossimo 13 ottobre.
Cicciolata
27/09/2023 alle 08:31
Non credo ad una sola parola di questo ometto, figurarsi alle lacrime.
Ho in mente le immagini quando fuggiva in aeroporto con la sua ‘degna’ consorte. Tutto sorrisini…mentre ne copriva il volto.
Attori nati. E’nel loro dna; credo un fatto culturale.
La vittima è sua figlia; non di certo lui.
Auspico condanna esemplare per tutta la famiglia.
Dura lex
27/09/2023 alle 13:14
Una condanna esemplare servirebbe ad evitare altri episodi analoghi qui in Italia.
Una condanna edulcorata a farci capire ancora di più quanto la giustizia italiana sia corrotta e inefficace.