Addio a re Giorgio , primo Presidente eletto due volte Napolitano è morto a 98 anni, di cui 70 in Parlamento Fu il leader dei riformisti del Pci
23/9/2023 – Alle ore 19.45 di ieri, il Presidente emerito della Repubblica, senatore Giorgio Napolitano, si è spento presso la clinica Salvator Mundi al Gianicolo in Roma. Aveva 98 anni. La camera ardente verrà allestita a Palazzo Madama. A darne l’annuncio è stato il presidente del Senato Ignazio La Russa.
Il sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano ha disposto che per Napolitano si celebrino i funerali di Stato, è sarà una giornata di lutto nazionale.
Napoletano di gran classe, elegante e “pignolo”, come egli stesso si è definito, tanto che gli furono attribuite ascendenze di alto lignaggio (anche per la sua straordinaria somiglianza con Umberto II), Napolitano raccolse l’eredità politica di Giorgio Amendola e fu uno dei maggiori dirigenti del Pci, leader dell’ala riformista del partito. Fu il primo dirigente comunista a entrare negli Usa per una visita semi ufficiale e con visto regolare.
Fu eletto alla Camera dei deputati nel 1953, a soli 26 anni, con una presenza ininterrotta in Parlamento, anche a Strasburgo, per 70 anni. Nominato senatore a vita nel 2005 da Carlo Azeglio Ciampi, è stato il primo Presidente della Repubblica ad essere eletto due volte: la prima volta nel 2007, la seconda nel 2013. Da ministro degli Interni fu lui a far riaprire il famoso armadio della vergogna dove erano nascosti i faldoni dei processi mai svolti ai criminali nazisti.
Giorgio Napolitano (da ansa.it)
Statista fra i più colti del Novecento italiano, attento ad ogni dettaglio e lavoratore instancabile, era un profondo conoscitore della vita parlamentare e delle dinamiche politiche dell’intera storia repubblicana. Sempre accompagnato con discrezione dalla moglie Clio, Giorgio Napolitano ha iniziato il suo primo settennato al Quirinale, nel 2006, esultando, ma sempre in modo contenuto, per la vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio di Berlino e ha concluso i quasi due anni del secondo mandato con qualche rimpianto per non essere riuscito a vedere compiuti quei cambiamenti istituzionali per i quali tanto si era speso.
Ma soprattutto “re Giorgio” ha dovuto affrontare quello che in molti considerano il periodo più buio degli ultimi 50 anni, navigando a vista tra gli scogli di una durissima crisi economica. E lo ha fatto con una convinzione incrollabile: che l’Italia avesse bisogno di stabilità politica. In nome di questo principio ha cercato sempre di evitare scioglimenti anticipati della legislatura. Certamente il momento peggiore – che ha coniugato amarezza personale e preoccupazione istituzionale – è stato il suo coinvolgimento indiretto nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia con l’eccezionale deposizione alla Corte di Palermo salita in trasferta al Quirinale.
Napolitano con Emanuele MacalusoNapolitano con Tullio De MauroGiorgio Napolitano Presidente
Quella di Napolitano non è stata una presidenza leggera, e tanto meno facile. Ma ha mantenuto sempre l’impegno preso il 15 maggio del 2006 quando da neo-presidente promise solennemente davanti alle Camere che non sarebbe mai stato il capo dello Stato della maggioranza che lo aveva eletto, ma che avrebbe sempre guardato all’interesse generale del Paese.
Così è stato, visto che dopo essere salito sul Colle più alto della politica italiana con i soli voti del centrosinistra, ha chiuso il primo settennato con l’aperto sostegno del centrodestra e di Berlusconi.
Oligarchie
24/09/2023 alle 11:43
Oggi è Re,domani è morto.
Come il piddi…