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Tortura e lesioni nel carcere di Reggio
Dieci agenti sospesi , 14 indagati

13/7/2023 – Tortura e lesioni. Sono le accuse mosse a 10 agenti di polizia penitenziaria in servizio nel
carcere della Pulce di Reggio Emilia che, secondo la denuncia di un detenuto di origine tunisina, lo avrebbero percosso il 3 aprile scorso all’interno della casa circondariale.

Il carcere di via Settembrini a Reggio Emilia


Sono 14 gli agenti della polizia penitenziaria di Reggio Emilia indagati a vario titolo e in concorso tra loro per i reati di tortura, lesioni personali e anche falso ideololgico in atto pubblico per aver redatto tre diverse relazioni di servizio.

Per 10 di loro la Procura ha chiesto e ottenuto dal tribunale di Reggio Emilia un’ordinanza con misure cautelari: per 8 la sospensione dal servizio per un anno e per 2 la sospensione dal servizio per 10 mesi. Per cinque di loro è scattato anche l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il procuratore capo di Reggio Emilia, Calogero Gaetano Paci, in una conferenza stampa convocata oggi pomeriggio, ha raccontato quanto è stato ricostruito dagli stessi inquirenti della polizia penitenziaria (che hanno indagato sotto il coordinamento del pm Maria Rita Pantani) grazie alle immagini delle telecamere interne al penitenziario.

“E’ stato filmato il fatto e anche tutti i soggetti che vi hanno partecipato. Accertamenti cdertificati da indagini di polizia scientifica, che hanno potuto accertare con estrema precisione la fase dinamica e smentendo quanto asserito nelle relazioni di servizio” ha detto Paci.

In più, “ci sono le dichiarazioni di alcune persone informate dei fatti: altri detenuti, operatori che hanno assistito al fatto”.

“Il detenuto era uscito dalla stanza del direttore, dopo che per lui era scattato un provvedimento in seguito a condotte offensive sanzionate con l’isolamento – ha affermato il procuratore Paci – Ciò che è accaduto dopo è documentato dalle telecamere con estrema precisione” .

IL RACCONTO DEI FATTI

“Mentre si dirigeva verso le celle di isolamento, il detenuto è stato incappucciato con una federa di un cuscino, messo a terra con uno sgambetto e poi ripetutamente preso a pugni, pedate e percosse, costretto pancia a terra per gli arti superiori e inferiori. Gli hanno camminato sopra gli arti con gli scarponi”.

Non è stata registrata alcuna opposizione né resistenza all’ordine legittimo interno dell’isolamento; alcuni di questi agenti stavano sopra al detenuto, altri sferravano pugni al volto e al costato – così il procuratore Paci – Il detenuto viene poi sollevato a mezz’aria, sempre con cappuccio che gli impediva di respirare, e completamente denudato, con gli abiti lasciati in corridoio”.

“E dopo averlo denudato, il detenuto tunisino è stato condotto presso la cella di isolamento, e grazie alle telecamere è stato possibile verificare che era stato nuovamente percosso: pugni, pedate e lasciato lì per oltre un’ora nudo, nonostante le richieste di attenzione, le urla. A quel punto, nella cella, ha rotto il lavandino per cercare di attirare l’attenzione. Non trovando immediata risposta con il lavandino rotto ha cominciato a ferirsii le braccia facendosi sanguinare fino ad allagare il corridoio antistante la cella. Dopo circa un’ora sono intervenuti un medico e un altro detenuto che hanno lavato il corridoio sporcato dal sangue. E lo hanno soccorso”.

Nelle relazioni di servizio, che la Procura ritiene bugiarde, gli agenti per giustificare l’esplosione di violenza avrebbero riferito che il detenuto “aveva opposto resistenza, fatto peraltro non accertato, e  avesse delle lamette con le quali si opponeva alla misura (lamette mai repertate). Ma sono fatti che non trovano alcun riscontro nelle immagini delle telecamere. Anzi, alcuni di loro avevano anche sporto denuncia per resistenza a pubblico ufficiale”.

Il procuratore Calogero Paci, ha parlato senza mezzi termini di “modalità degradanti, disumanizzanti, lesive della dignità umana“, aggiungendo che “i diritti costituzionali dell’individuo devono essere assolutamente garantiti e questi comportamenti non sono minimamente tollerati. Ma questo non mette minimamente in discussione la professionalità della polizia penitenziaria, si tratta di responsabilità di singoli

Lunedì sono previsti gli interrogatori di garanzia degli indagati.

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3 risposte a Tortura e lesioni nel carcere di Reggio
Dieci agenti sospesi , 14 indagati

  1. Nando tre palle Rispondi

    13/07/2023 alle 14:05

    Reggio Emilia, Mon Amour. Un viaggio di nozze a Reggio Emilia ?

    • Quella alta grande Rispondi

      14/07/2023 alle 10:06

      Si tocchi le tre palle piuttosto.. e rimanga ben lontano da questa cittadinella.

  2. L'Eretico Rispondi

    14/07/2023 alle 11:27

    Hanno sbagliato ma li capisco. Certe situazioni portano all’esasperazione e non l’invidio.
    Ripeto hanno sbagliato ma cerchiamo di capire.

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