16/7/2023 – Per l’ ennesima volta è stata danneggiata la croce di Cernaieto, che ricorda una delle stragi peggiori perpetrate dai partigiani garibaldini nei giorni della Liberazione. Nel bosco di Cernaieto, a Trinità di Casina, furono trucidati i militi del distaccamento Gnr di Bibbiano, che si erano arresi a Montecchio con la promessa di aver salva la vita. Ma a Cernaieto furono massacrato anche tre donne, fra cui Paolina Viappiani, che aveva dato un figlio a un comandante partigiano. In tutto la fossa comune restituì i resti di 24 morti.
Dunque, a segnalare lo sfregio della croce è stato era stato dieci giorni fa l’ex consigliere regionale Fabio Filippi, promotore del piccolo sacrario.
Questa volta i soliti ignoti, sicuramente orgogliosi del gesto vandalico, hanno usato della vernice rossa e hanno raschiato il legno per cancellare la dedica alle vittime della Repubblica Sociale Italiana.
La riparazione delle croce è avvenuto nel pomeriggio del 14 luglio a cura dell’Associazione Nazionale Volontari di Guerra – Federazione di Reggio Emilia, e del Centro studi Italia. “Riteniamo desolante constatare che a 78 anni dal massacro – affermano Alessandro Casolari, presidente Anvg, e l’avvocato Luca Tadolini – si continui inutilmente a cercare di cancellare la storia sulla base degli schieramenti del 1945, anziché impegnarsi nella costruzione di una memoria condivisa finalizzata alla riconciliazione nazionale”.
Con tale spirito “in ossequio allo Statuto che ci impegna alla salvaguardia del patrimonio monumentale e alla tutela della memoria, abbiamo provveduto nel tardo pomeriggio del 14 luglio, alla pulizia della croce e al ripristino delle scritte”.