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Grosso furto alla collezione Chierici
“Com’è possibile che i Musei non siano un luogo sicuro?”
Coalizione Civica chiede la videosorveglianza interna

13/7/2023 – Come è possibile che i Musei di Reggio non siano un luogo sicuro, ragionevolmente al riparo da furti e vandalismi, dopo la quantità sconcertante di milioni spesi per ristrutturare il complesso San Francesco col progetto Rota?

E’ la domanda posta dai consiglieri di Coalizione Civica Fabrizio Aguzzoli e Dario De Lucia, dopo la clamorosa sparizione di otto reperti dalla collezione Chierici: pezzi di grande valore scientifico, tanto da essere richiesti per mostre in Italia e all’estero, fra cui un’ascia tipo Similaun di oltre 5 mila anni fa, proveniente dalle tombe della necropoli di Remedello.

L’ascia di 5mila 400 anni fa scomparsa dai Musei civici di Reggio Emilia: proveniente da una delle tombe di Remedello, è simile a quella ritrovata nella mummia di Otzi, il guerriero di Similaun rinvenuto nel 1991 tra i ghiacci delle Alpi Retiche sulla linea di confine tra Italia e Austria

I consiglieri danno ragione al professor Bruno Brenno Ferrari, intervenuto con parole severe su quedsto furto, evidentemente progettato da qualcuno che conosce bene la collezione Chierici e soprattutto sa che le teche dei preziosi reperti possono essere aperte senza colpo ferire.

“Il Palazzo dei Musei è dotato di un sistema di allarme e di personale di sorveglianza all’apertura e chiusura dell’edificio, non è invece dotato di un sistema di telecamere interno – affermano De Lucia e Aguzzoli – Il caso delle telecamere assenti ricorda per molti versi ciò che accadde nel 2014 alla vicina Galleria Parmeggiani (anch’essa senza videosorveglianza) dove sparirono una placca in oro con smalti, una fistola in argento dorato, un medaglione d’oro a forma di quadrifoglio, un medaglione circolare e un frammento di cintura in rame dorato. Uno di quei reperti fu poi ritrovato a casa di un quarantenne reggiano, che fu denunciato per ricettazione. Ma nulla si sa degli altri reperti, di sicuro valore artistico”. Ancora più consistenti i furti subiti in precedenza dalla Parmeggiani, dove negli anni Ottanta fu saccheggiata, sembra su commissione, la celebre collezione di oreficeria parigina dei falsi Marcy.



“Confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine – concludono – dal canto nostro proporremo come amministratori, alla discussione di bilancio, di inserire la videosorveglianza interna ai Musei Civici”.

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