LETTERA DI PIETRO FANTICINI
27/7/2023 – Ho contattato nei giorni scorsi il mio medico per farmi prescrivere alcuni farmaci e ho scoperto, non riuscendo il dottore a farmi le ricette, una cosa curiosa: sono deceduto lo scorso anno.
Tramite il commercialista ho provveduto a verificare presso l’Agenzia delle Entrate la mia posizione: niente da fare. Sono morto.
Da quando l’ho scoperto mia moglie Franca, ormai vedova, piange singhiozzando sul divano di fianco a me mentre mi ricorda i 55 anni passati insieme.
I miei figli, tramite whatsapp, mi chiedono la consistenza dei beni lasciati in eredità.
Il mio medico è disperato perché ha un paziente in meno.
Devo ancora capire se l’INPS mi bloccherà la pensione.
Spero solo che l’Agenzia delle Entrate smetta di farmi pagare tasse e imposte, visto che mi hanno dato per morto.
In tutto questo, trovo piuttosto grave e degno della Libera Repubblica dello Stato di Bananas che nel 2023 un cittadino venga dichiarato deceduto senza alcun controllo e sulla base esclusiva di nome e cognome (purtroppo è morto un mio omonimo).
I costi per la mia resurrezione presso Anagrafe, SSN, Agenzia delle Entrate, INPS chi li sosterrà? Sarà possibile infondermi nuova linfa vitale in tempi strettissimi o dovrò sottopormi a visita medico-legale per accertare la mia esistenza in vita?
Facendo i dovuti scongiuri, segnalo agli organi di stampa l’accaduto e allego il documento del mio cassetto fiscale che attesta la mia dipartita.
Dott. Pietro Fanticini, Reggio Emilia