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Storia, valori ed emozioni al teatro Cavallerizza
Pièce teatrale dei ragazzi delle medie sul generale Dalla Chiesa

2/6/2023 – Venerdì sera 1° giugno alla sala Zavattini di Reggio Emilia (ex Cavallerizza) l’evento conclusivo dell’iniziativa “Recitiamo la Legalità – Carlo Alberto Dalla Chiesa: una vita a difesa della liberà e della democrazia”: gli alunni delle classi seconde e terze della scuola media Carlo Alberto Dalla Chiesa hanno messo in scena una rappresentazione teatrale, davvero emozionante, sull’ eroica figura del generale dei Carabinieri e Prefetto, ucciso a Palermo dalla mafia insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro la sera del 3 settembre 1982.

Carlo Alberto Dalla Chiesa ed Emanuela Setti Carraro

Numerose le Autorità intervenute: oltre alla dirigente scolastica Francesca Spadoni che ha fatto gli onori di casa unitamente al comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Andrea Milani (promotore dell’iniziativa), erano presenti il prefetto Maria Rita Cocciufa, il questore Giuseppe Ferrari, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Filippo Ivan Bixio.

Di fronte alla plate gremita dai genitori e parenti delle ragazze e dei ragazzi partecipanti al progetto, soppno intervenuti i relatori degli incontri Carabinieri/Scuola (nell’ambito dei quali sono state fornite, in un’ottica di dialogo partecipato, indicazioni e informazioni sulla vita e sulla figura del Generale Dalla Chiesa), Magg. Francesco Coratti e Cap. Lucrezia Limodio.

In occasione delle celebrazioni per il 40° anniversario della morte del Gen. C.A. Carlo Alberto Dalla Chiesa, infatti, l’Arma dei Carabinieri ha sin da subito dato massima diffusione alla commemorazione, condividendo la locandina edita per l’occasione con gli Istituti Scolastici che hanno favorevolmente aderito all’iniziativa.

La Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo intitolato al generale ha pienamente condiviso la proposta di approfondire la figura del Generale C.A. Dalla Chiesa con il progetto “Recitiamo la Legalità – Carlo Alberto Dalla Chiesa: una vita a difesa della liberà e della democrazia che ha preso forma con gli incontri sulla formazione alla cultura della legalità, realizzati anche quest’anno.

I relatori hanno evidenziato l’importanza dei valori dell’onestà, della fedeltà alle Istituzioni, del senso del dovere e di giustizia, del sacrificio e dell’impegno incondizionati che hanno accompagnato la vita del Generale, non solo dal punto di vista strettamente professionale; valori “tutt’ora attuali, validi, e da assumere come esempio di rettitudine ed autorevolezza”.

La descrizione del personaggio “non poteva essere disgiunta dalla descrizione di alcuni degli importantissimi risultati e successi conseguiti dallo stesso nei vari ambiti in cui ha operato, importantissimi e tuttora tangibili, focalizzando l’attenzione sull’importanza che hanno avuto i suoi ideali e i suoi valori”. Numerosi i concetti emersi dal progetto e che avuto la sintesi nella rappresentazione teatrale: il tutto rappresentato con messaggi visivi e sonori forti e originali, ma soprattutto sinceri e sentiti da parte dei ragazzi.

Toccanti e commoventi numerosi passaggi della rappresentazione, la cui sintesi è emersa in maniera inequivocabile proprio nella celebre citazione dello stesso Generale Dalla Chiesa e più volte citata nel corso della serata, ovvero “Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli”.

La serata del 1 giugno è il risultato del lavoro di mesi: gli alunni, organizzati in gruppi, hanno realizzato elaborati scritti, grafici, sceneggiature e infine la rappresentazione teatrale. Il progetto si è concluso con una sorta di “premiazione”, in cui tutti sono risultati vincitori: il prefetto Maria Rita Cocciufa e il comandante Milani hanno consegnato a ciascun alunno partecipante al progetto, una pergamena recante sullo sfondo la copertina edita dal Comando Generale in occasione delle Celebrazioni del 40° anniversario della morte del Generale C.A. Dalla Chiesa, sulla quale è riportata la celebre citazione.

Soddisfatta e ed emozionata la prof.ssa Spadoni, che si è così espressa: “Il progetto, finanziato con fondi europei, è nato dalla necessità di recuperare la socialità nei ragazzi dopo la Pandemia. I laboratori pomeridiani attivati a scuola sono stati: quello di scrittura creativa, di scenografia ad opera dei docenti interni della scuola secondaria di primo grado Dalla Chiesa, nonché quello di messa in scena, condotto da un’associazione del territorio. Il filo conduttore del progetto è stata la figura del generale Dalla Chiesa, al quale è intitolata la scuola, come esempio di legalità e coraggio nel contrasto alle Mafie. Il contributo dell’Arma dei Carabinieri è stato fondamentale per conoscere in modo approfondito questa complessa ed affascinante figura e per trasmettere ai ragazzi i principi che rappresenta”. 

Parole di soddisfazione anche dal colonnello Andrea Milani che ha parlato di “un’esperienza unica nel suo genere, che mi ha emozionato ed arricchito, frutto di una intensa collaborazione tra Arma dei Carabinieri e Istituti scolastici, autentica fucina del nostro futuro. Attraverso questo lavoro sinergico, durato mesi e avente la massima espressione nella rappresentazione teatrale, ho avuto un’ulteriore conferma di quanto possano essere profondi questi ragazzi egregiamente indirizzati dai loro docenti, apprendendo attraverso i loro gli occhi e la loro percezione le sfumature della vita del Generale e i valori etici che lo stesso ha rappresentato in vita e tramandato dopo la sua morte. Il teatro è verità, diretto, schietto, senza filtri. Proprio come i giovani attori, che hanno studiato la storia della vita familiare e professionale del Generale Dalla Chiesa, soprattutto in quei 100 giorni difficili trascorsi dal Generale nominato Prefetto a Palermo. Questi giovani sono riusciti a evidenziare la vicenda umana e professionale di un grande Carabiniere, di un grande italiano. Si è trattato di una narrazione approfondita, fatta di ritmi serrati, accompagnata da immagini e suoni stimolanti, alternati a momenti di recitazione spontanea.  Con questa progettualità si è pensato di sperimentare un modo nuovo di diffondere la cultura della legalità nelle scuole, con la partecipazione attiva dei ragazzi, credendo in loro e cercando di dargli gli strumenti necessari per aiutarli a esprimere le loro sensazioni conseguenti allo studio del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, a cui è intitolata la loro Scuola”.

Questi momenti – ha concluso Milani – “sono importanti per avvicinare i ragazzi alle figure educative ed Istituzionali che partecipano alla loro crescita all’interno della società in cui saranno protagonisti, e ancora di più perché svolti alla presenza dei loro genitori, a cui va il mio più sincero ringraziamento per la loro partecipazione e a cui tengo a ribadire di essere orgogliosi di quanto realizzato dai loro figli”.

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