16/6/2023 – Flavia Franzoni Prodi ora riposa nel cimitero di San Ruffino di Scandiano: è stata tumulata nel pomeriggio nella tomba di famiglia dei Prodi, dopo la messa di commiato celebrata in San Giovanni al Monte, a Bologna, dal cardinale Matteo Zuppi.
La moglie di Romano Prodi, nata 76 anni fa a Santa Maria di Novellara, è morta all’improvviso per un malore che non le ha lasciato scampo sotto gli occhi del marito, dei figli e di Arturo Parisi – amico da una vita della famiglia – durante un’escursione in Umbria sul sentiero francescano verso Assisi.
Questa la camera ardente in San Giovanni in Monte, con la bara di legno chiaro portata nella chiesa parrocchiale della famiglia Prodi intorno alle 8.15, e subito tanti amici, colleghi e cittadini si sono recati a rendere omaggio a Flavia.
Verso le 9 è arrivato a piedi anche il professore, accompagnato dall’ex segretario del Pd, Enrico Letta, dal figlio maggiore Giorgio e dai nipoti. Ad attenderlo anche l’ex ministro ed economista Alberto Clò, e l’ex presidente di Nomisma, Gualtiero Tamburini.
Un lungo applauso ha salutato la salma di Flavia Franzoni Prodi, al termine dei funerali e prima della partenza per San Ruffino.
Il ricordo di Romano Prodi
“Flavia mi ha sorriso per l’ultima volta nel sentiero tra Gubbio e Assisi, dopo due giorni di pura felicità, con la compagnia dei nostri cari amici. Sono stati 54 anni sempre insieme, in tanti momenti di gioia e anche nel dolore, nella salute e nella malattia e come dice la preghiera, in tutti i giorni della nostra vita”. Lo ha detto Romano Prodi, ricordando la moglie Flavia, al termine del funerale. “Ai 54 anni – ha aggiunto – vorrei aggiungere anche i due anni di corteggiamento, anche un po’ di più. Mai mi sono pentito di aver tanto insistito”. “Proprio alla vigilia della partenza per Assisi, mentre camminavamo come sempre, per le vie di Bologna, ci siamo chiesti se dal Paradiso si vede possa eventualmente vedere piazza Santo Stefano. Io credo proprio di sì”. Piazza Santo Stefano è la piazza di Bologna accanto a via Gerusalemme, casa dell’ex premier.
“Abbiamo sempre condiviso tutto – ha sottolineato Prodi – dalla nostra presenza in questa città tanto amata, alla mia presidenza dell’Iri, e poi alla vita politica a Roma e a Bruxelles. Abbiamo proprio sempre parlato di tutto, e ho chiesto a lei infiniti consigli e anche ieri pomeriggio, parlando con Giorgio e Antonio, mi è venuto spontaneo dire ‘questo lo chiedo a Flavia’”.
La sua era “una presenza intellettuale discreta e raffinata, una intelligenza all’avanguardia con generoso disinteresse”, ha aggiunto il professore.
La moglie era “affezionata alla città e allo Stato. Aveva come obiettivo costruire un’Italia molto seria”. “Questi sono i pochi pensieri che voglio condividere con voi nel momento in cui salutiamo Flavia per l’ultima volta – ha concluso Prodi – Non pensate che la nostra vita insieme sia stata solo fatta solo di scambi intellettuali: abbiamo vissuto insieme cielo e terra, anche terra. Con felicità tra di noi, con gli amici e nelle vacanze con tutta la tribù”.
L’omelia di Zuppi
“Stando insieme tanti anni si entra in simbiosi, si assomigliano perfino le calligrafie, stare insieme è garanzia di armonia nella diversità. L’amore è concreto, prende tutto il corpo ma anche tutta l’anima. È un legame abbondantemente d’oro che ha legato Flavia a Romano, dove si confonde la metà dell’uno alla metà dell’altro. Dove lo sguardo li univa tanto da sembrare che non ci fosse, ma c’era”. Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, in un passaggio dell’omelia.
“Il loro legame richiede quel trucco, che come ha detto intelligentemente Romano, è la manutenzione. Manutenzione che c’è stata, fino alla fine ed è sempre richiesta. Il legame di tutti i legami è quello con Gesù”, ha aggiunto il cardinale Zuppi. Quello di Romano Prodi e della moglie Flavia “è un legame di amore che unisce Giorgio, Antonio, con le loro famiglie, e la grande, non dico quanto le stelle del cielo ma quasi, famiglia Prodi. Legame che unisce Flavia anche alle sue e ai suoi nipoti”. Flavia “li contemplava, li ascoltava, discuteva con loro ma le piacevano molto. Insomma, è stata anche una grande nonna”, ha sottolineato Zuppi.
“Mite lo è sempre stata – ha continuato Zuppi – con quel radicalismo dolce che era la sua fermezza e che la coinvolgeva intimamente alle vicende dei suoi e del suo prossimo”. “Amava i piccoli, era riservata – ha aggiunto – In un mondo spesso sguaiato, di vanagloria, che riduce l’amore ad apparenze, Flavia preferiva la solida vicinanza e la delicatezza – ha proseguito – partendo proprio dai più fragili, legandosi a loro nella sua ricerca anche accademica che non era chiusa nei corridoi, ma facendo dei luoghi dell’umanità le vere aule in cui imparare e vivere, da studiare con cuore e intelligenza, per sentire l’urgenza di cambiare e per trovare le soluzioni”
“È giusto ricordare – ha detto Zuppi – come con Achille Ardigò e tanti altri, scelse una branca della sociologia vicina alla marginalità, che per certi versi verifica e corregge le decisioni anche degli effetti degli economisti: certi tagli alla spesa ad esempio con conseguenze spesso lasciate ai più fragili o a chi viene dopo”. “Lei scelse sempre di vedere il mondo a partire dai poveri e non viceversa – ha aggiunto – con tanta passione civile per i servizi sanitari e sociali, uniti alla comunità umana. L’assistenza domiciliare va dentro una comunità che rende la città ‘casa’; indispensabile ai servizi sociosanitari e sociali perché sia pubblica e universalistica, con prossimità e cura, che ripeteva con la pazienza di un lavoro all’uncinetto”, ha precisato l’arcivescovo di Bologna.
La lettera del Papa
“La fede in Cristo, nostra Speranza, ti sostenga nel vivere questo momento di dolore”. È questo il testo della lettera scritta da Papa Francesco a Romano Prodi per esprimere il suo cordoglio per la morte della moglie Flavia Franzoni. Il Papa ha inviato un messaggio autografo, datato 14 giugno, dal policlinico Gemelli. Nel testo Francesco chiama Prodi “caro fratello” e cita anche i figli Giorgio e Antonio. “Sono convinto – aggiunge Papa Francesco – che dopo più di 50 anni di matrimonio saprai raccogliere l’eredità di fede e di fortezza di Flavia continuando a testimoniare, nel suo vivo ricordo, la bellezza del vincolo di amore che vi ha tenuti uniti, mano nella mano fino all’ultima passeggiata insieme. Nell’esprimerti il mio affetto e invocando la protezione della Santa Vergine, di cuore benedico te e quanti piangono la scomparsa di Flavia. Fraternamente, Francesco”, conclude il Papa.
I presenti
Tante le personalità che stanno arrivando nella chiesa di San Giovanni in Monte alla camera ardente di Flavia Franzoni Prodi, per stringersi alla famiglia del professore, tra cui l’imprenditore e ex presidente di Confindustria, Luigi Abete, e l’imprenditrice Anna Maria Artoni, Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Valsoia, la presidente della fondazione del Monte, Giusella Finocchiaro, l’ex rettore dell’Università di Bologna, Ivano Dionigi. Lunga anche la fila di cittadini che stanno rendendo omaggio alla salma e ai familiari.
Nel corso della mattinata sono arrivati nella chiesa parrocchiale di San Giovanni in monte anche l’ex leader del Pd, Walter Veltroni, accompagnato dal banchiere Mario Moretti e Alessandro Profumo. Presenti anche gli ex ministri Giovanna Melandri, Piero Fassino, Pierluigi Bersani, Patrizio Bianchi, Giulio Santagata, Pierluigi Castagnetti, che ha elogiato Flavia Prodi ricordandola come “una signora normale” e ha ricordato l’episodio in cui la moglie dell’ex premier “è entrata a Palazzo Chigi con le borse della spesa, che non dimenticherà nessuno”.
Sono arrivati anche il giornalista Marco Damilano, l’attore Alessando Bergonzoni e Gad Lerner. Il senatore Pierferdinando Casini, che ha sottolineato come Prodi e la moglie fossero “una coppia straordinaria, che riconcilia con tutto quello che è il matrimonio e l’amore”. Commosso anche il ricordo di don Luigi Ciotti che ha ricordato Flavia Prodi come una donna “molto semplice e umile”. Arrivati anche gli ex premier Mario Monti e Massimo D’Alema, che ha parlato di “sgomento per una scomparsa cosi repentina di una persona che ha rappresentato, al di là del suo rapporto con Romano, un riferimento per la comunità: ha vissuto tutto il suo impegno, la sua fede religiosa, il suo impegno civile a servizio degli altri”. E la segretaria del Pd Elly Schlein, che già ieri era andata a portare le condoglianze a casa Prodi.
Presenti poi Mario Draghi, Luca Cordero di Montezemolo, Gianni Morandi, il banchiere Giovanni Bazoli, la giornalista Milena Gabanelli, l’ex ministro Cesare Damiano, il professor Arturo Parisi, amico da anni della famiglia Prodi, oltre a tanti bolognesi, amici e collaboratori dei coniugi.
Le parole di cordoglio
“Sono qui oggi per portare la vicinanza alla famiglia Prodi Franzoni da parte di tutta la città di Bologna”, ha detto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, al suo arrivo in chiesa. “È una grandissima perdita quella della professoressa Franzoni – ha aggiunto Lepore – Ha collaborato con tutto il mondo del terzo settore la nostra città, lo ha reso consapevole della sua importanza. Ha controbiuito a fare di Bologna una città più inclusiva e più giusta”.
“Flavia Prodi era una persona unica e la loro era una coppia unica, era una persona veramente capace in grado di dare serenità”, ha detto l’ex premier Mario Monti arrivando in chiesa.
“Un pezzo del Romano che conosciamo – ha detto Pierluigi Bersani , visibilmente commosso – arriva da lei: siamo qui per salutarla e per dire a Romano che non è da solo. È stata una grande ispiratrice”.
“Flavia Franzoni Prodi era una persona che ho apprezzato e stimato moltissimo come donna, come compagna come studiosa, come amica di famiglia”. Lo ha detto la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini. “Per tanto tempo mio marito ed io siamo stati vicini di casa- ha aggiunto – Sono venuta a salutarla, a portare il mio cordoglio a Romano Prodi. Comprendo il vuoto perché Flavia Franzoni è stata la vera compagna di una vita”.
Per don Ciotti, Flavia “era un po’ lo spirito di quella famiglia: molto creativa, molto vera, molto sobria, molto autentica. Prodi è un uomo che la politica l’ha vissuta proprio come servizio per il bene comune – ha precisato – Va un po’ in contrasto in questo momento tutto questo”.
Le corone di fiori
Una grande corona di fiori tricolore inviata dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e una dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sono arrivate nella chiesa di San Giovanni in Monte a Bologna. Anche Italia Viva, il Pd, l’Università di Bologna e l’economista Franco Debenedetti, presente alla camera ardente, hanno inviato corone di fiori.
(fonte: ansa.it)