5/6/2023 – I carabinieri hanno arrestato a Novellara tre pakistani fra i 30 e 47 anni che, armati di piccone cercavano di sfondare la porta della camera dei due coniugi al grido “vieni fuori o ti ammazzo” per una spedizione punitiva, sembra a seguito di un diverbio avvenuto in un locale pubblico. L’ accusa per gli esagitati è d resistenza a pubblico ufficiale e porto di armi e oggetti atti ad offendere.
Il fattaccio è avvenuto alle 18.30 di sabato 3 giugno in un quartiere di Novellara, dove i carabinieri della cittadina e del nucleo radiomobile di Guastalla sono intervenuti d’urgenza a seguito dell’allarme lanciato al 112 da alcuni quando alcuni residenti per le urla che arrivavano da un’abitazione vicina.
Urla in italiano e in una lingua straniera, e forti colpi contro una porta, sentiti chiaramente anche dai militari appena arrivati sul posto.
Una donna asseragloiata nell’alloggio insieme al marito, chiedeva aiuto a squarciagola mentre qualcuno gridava “vieni fuori o ti ammazzo”. Sulle scale del condominio i carabinieri hanno visto e poi fermato un uomo, con in mano una canna da pesca, che cercava di nascondersi. Poi hanno intercettato altri due pakistani che con piccone e una bottiglia di vetro colpivano ripetutamente la porta di accesso della camera dei due coniugi.
Nonostante le intimazioni gli aggressori non si fermavano, e anzi minacciavano i militari che riuscivano a schivare calci e pugni mentre immobilizzavano i due, che alla fine venivano portati in caserma insieme al terzo della combriccola (quello con la canna dsa pesca). Tutti arrestati per resistenza e porto di armi ed oggetti atti ad offendere, e messi a disposizione della Procura reggiana.
Il relativo procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.
Contestualmente i carabinieri procedevano al sequestro delle armi bianche illecitamente detenute. Al vaglio dei carabinieri le motivazioni che hanno indotto i tre cittadini pakistani a compiere quella che è apparsa essere una spedizione punitiva e che, come detto, potrebbe essere legata a un diverbio scaturito tra le parti precedentemente in un locale pubblico.
Non va dimenticato che proprio a Novellara è avvenuto l’assassinio della diciottenne pakistana Saman Abbas, nel contesto della dittatura di clan che applicano ancora le regole tribali, in spregio alle leggi italiane.
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