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Il delitto della stazione: arresto imminente
L’ assassino è un tunisino di 23 anni,
braccato da task force di Carabinieri e Polizia
Tre ragazzi hanno assistito all’omicidio

1/6/2023 – Ha ventitrè anni, è un tunisino senza fissa dimora come la sua vittima, ha una gran quantità di precedenti di polizia e “gravita” tra Reggio e il modenese: è l’assassino, allo stato ancora presunto, di Mohamed Ali Thabet, il ragazzo tunisino di 18 anni appena compiuti, arrivato anni fa su un barcone a Lampedusa, morto la notte del 31 maggio in stazione a Reggio Emilia, ammazzato con una coltellata fatale.

Una task force congiunta di investigatori dei Carabinieri e della Polizia di Stato sono sulle tracce dell’omicida del quale si conoscono nome, precedenti e fotografia e l’arresto sarebbe ormai imminente. “Il cerchio si stringe”, assicurano gli inquirenti in un comunicato diffuso oggi.

Stazione ferroviaria di Reggio Emilia: il binario 1 dove è avvenuto il delitto

Le indagini, rapide e approfondite, dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Carabinieri e della Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia, coordinati dalla Procura della Repubblica diretta dal Calogero Gaetano Paci, che hanno permesso di risalire, in pochissime ore, all’autore dell’efferato omicidio.

“Erano circa le 3 di notte del 31 maggio scorso, quando un cittadino contattava il numero di emergenza 112 della centrale operativa del Comando Provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia segnalando la presenza di un giovane riverso a terra sulla banchina adiacente i binari della stazione ferroviaria. Venivano allertate nell’immediato due pattuglie dei carabinieri della sezione Radiomobile di Corso Cairoli. I militari giunti sul posto constatavano la presenza di un corpo esanime disteso nei pressi del binario 1. I militari. Il personale sanitario non ha potuto far altro che constatare il decesso di THABET Mohamed Ali, un giovane tunisino di anni 18 in Italia senza fissa dimora.

Sul posto venivano identificati altri 3 giovani ragazzi, dai quali venivano prese le prime informazioni: gli stessi dichiaravano di aver assistito all’evento che aveva causato la morte del giovane. Raccontavano ai carabinieri che un ragazzo extracomunitario che non conoscevano, dopo un litigio con la giovane vittima, aveva estratto un coltello sferrando un fendente tra il collo e la clavicola del lato destro del corpo del giovane determinandone la morte e successivamente dandosi alla fuga.

Da qui l’immediata caccia all’assassino, da parte dei carabinieri del Nucleo Investigativo congiuntamente ai colleghi della Squadra Mobile coordinati dal Pubblico Ministero Giulia Galfano.

Le indagini condotte insieme dalle componenti investigative di Carabinieri e Polizia di Stato, proseguivano con l’immediata acquisizione e visualizzazione delle riprese video del sistema di videosorveglianza posto nei pressi della Stazione Ferroviaria.

Da qui la verifica che la dinamica raccontata dai tre testimoni era compatibile con i filmati estrapolati dalle telecamere di videosorveglianza. Attraverso i frame dei video che registrato il volto dell’omicida, veniva identificato in un 23 enne tunisino senza fissa dimora, gravato da numerosi precedenti di polizia e gravitante tra il reggiano e il modenese“.

“Alla luce dei gravi indizi di colpevolezza raccolti a suo carico la Procura della Repubblica ha emesso un fermo di Polizia Giudiziaria. Le attività di ricerca dell’omicida sono state avviate a poche ore dal delitto e condotte da una task force di investigazione congiunta di Carabinieri e Polizia di Stato che sta progressivamente stringendo il cerchio attorno al fuggiasco”.

Gli inquirenti non si sbilanciano sul movente del delitto: secondo una testimonianza raccolta da da Carlino Reggio, l’accoltellamento sarebbe avvenuto per un debito di venti euro. Ma non si possono, a questo punto, escludere ipotesi ben più pesanti, tenuto conto anche situazione di abbandono in cui viveva il ragazzo, e dei precedenti del presunto omicidia.

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Una risposta a 1

  1. Non sense Rispondi

    03/06/2023 alle 08:41

    A quanto pare il ‘solito ignoto’ con precedenti in libertà.
    E c’è ancora qualcuno che spera…

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