8/6/2023 – “Chiediamo una Commissione assembleare speciale d’ inchiesta, diretta ad approfondire la gestione del dissesto idrogeologico e lo stato di attuazione della Direttiva 2007/60/CE sulla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni”.
E’ la richiesta avanzata nel corso di una conferenza stampa dal Gruppo regionale Lega, a seguito delle alluvioni che hanno colpito la Romagna e ora anche l’appennino reggiano. La chiedono il capogruppo e commissario Lega Emilia Matteo Rancan e i consiglieri Emiliano Occhi, Michele Facci, Simone Pelloni, Andrea Liverani, Matteo Montevecchi, Massimiliano Pompignoli e Daniele Marchetti.
“I fenomeni alluvionali delle ultime settimane, oltre a determinare 15 morti e l’evacuazione di quasi 15.000 persone – hanno spiegato i leghisti – hanno irrimediabilmente colpito strade, infrastrutture, siti produttivi, abitazioni private, attività turistiche, attività produttive, imprese agricole e ortofrutta, coinvolgendo quasi un centinaio di Comuni della Regione Emilia-Romagna; nello specifico: 43 Comuni colpiti dalle alluvioni, 53 dalle frane in montagna e collina”.
“Appare pertanto opportuno fare luce sulle cause che hanno determinato le devastanti e drammatiche conseguenze delle piogge abbattutesi sulla nostra Regione – hanno sottolineato – anche alla luce del ruolo del Presidente della Regione quale Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico, con i compiti, le modalità, la contabilità speciale e i poteri di cui all’articolo 10 del decreto-legge n° 91 del 2014”.
Circa le tempistiche di costituzione della Commissione d’inchiesta, i leghisti chiedono “la dovuta celerità, per dare risposta a tutti i soggetti coinvolti, e contestualmente permettere l’eventuale riesame della valutazione preliminare del rischio alluvione e dei piani di gestione del rischio, oltre a individuare le necessarie azioni di contrasto al dissesto idrogeologico”.
Il capogruppo Matteo Rancan ha auspicato “un voto unanime e favorevole da parte di tutti i gruppi politici per fare chiarezza, anche nei confronti dei cittadini, su eventuali responsabilità di quanto accaduto nelle ultime settimane in Romagna”.
“Un’occasione – ha aggiunto – per cercare la verità dei fatti, allargare lo sguardo a tutta la Regione tenuto conto che negli ultimi anni sono stati numerosi gli eventi che hanno messo a dura prova il territorio regionale nel suo complesso. Un percorso dedicato anche per ascoltare esperti, amministratori locali, associazioni attive sul territorio.
Da sempre siamo favorevoli alle infrastrutture e penso alle richieste che abbiamo fatto, ad esempio, di traverse nel piacentino, delle opere chieste nel modenese, dell’impegno che ora ci vede protagonisti per realizzare dopo molti anni la diga di Vetto, nel reggiano. Tuttavia a livello regionale, siamo ostaggio di una politica iper-ambientalista che su questi temi preferisce evitare il dibattito. La nostra linea è chiara: non siamo contro l’ambiente, ma a favore delle infrastrutture”.