GENOVA, 30/5/2023 – Gli ex ministri delle infrastrutture Graziano Delrio e Antonio Di Pietro dovrebbero essere sentiti al processo per il crollo del ponte autostradale Morandi a Genova (14 agosto 2018, 43 vittime) il prossimo 20 giugno, la penultima udienza utile per ascoltare i testimoni della difesa.
Poi inizieranno quelli delle parti civili.
L’ex sindaco di Reggio e il fondatore di Italia dei Valori, in qualità di ex ministri alle Infrastrutture, dovranno spiegare il ruolo del dicastero nel monitoraggio dell’operato di Autostrade per l’Italia e di Spea (la società che si occupava dei controlli e delle manutenzioni) per quanto riguarda la gestione delle infrastrutture, in particolare del viadotto crollato.
Da stabilire invece le modalità di audizione dell’ingegner Pisani, l’anziano allievo di Morandi che si occupò dei lavori di rinforzo della pila 11 negli anni ’90. Domani verrà conferito un incarico medico legale per stabilire se il testimone può spostarsi da Roma visto che ha fatto arrivare un certificato medico nel quale si dice che non può viaggiare. Nel caso in cui venisse confermato, il tribunale si sposterà a Roma a luglio dove l’ingegnere verrà sentito nell’aula bunker di Rebibbia.
PROCESSO PONTE MORANDI: GDF, IN 8 ANNI SPESE DI MANUTENZIONE DIMEZZATE
GENOVA, 30/5/2023 – Mentre i dividendi da distribuire ai soci di Atlantia grazie agli utili di Aspi aumentavano, i costi di manutenzione per le autostrade diminuivano.
Un trend costante dal 2010 al 2018 fotografato dagli investigatori della guardia di finanza analizzando i bilanci di Atlantia e Aspi dopo il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime).
A illustrare in aula l’andamento delle due curve è stato il colonnello delle fiamme gialle Ivan Bixio che con il Primo gruppo ha seguito le indagini dal giorno della tragedia.
Il periodo preso in esame è stato quello dal 2010 al 2018.
Per quanto riguarda i dividendi, è stato spiegato in aula, “si vede un trend crescente. In quegli otto anni ne sono stati distribuiti 7 miliardi e mezzo“, con un picco nel 2017, anno in cui per operazioni straordinarie di riorganizzazione di Atlantia, ci sono dividendi straordinari per oltre due miliardi.
Fino a quell’anno Atlantia detiene il 100% di Aspi. Nel 2017 entrano i nuovi soci, tedeschi e cinesi, che partecipano alla distribuzione degli utili.
Per quanto riguarda invece le manutenzioni “si assiste a una decrescita” sempre dal 2010 al 2018. Si va dal miliardo e mezzo speso nel 2010 ai 770 milioni nel 2018. Il dato è stato raffrontato con quanto fatto dalle altre concessionarie che hanno invece aumentato i costi di produzione dal 2012 al 2018.
Per la procura questi raffronti dimostrerebbero la filosofia dell’allora amministratore delegato Giovanni Castellucci: aumentare i dividendi da distribuire ai soci a fronte di un calo delle spese di manutenzione.
Intrigo
31/05/2023 alle 14:56
Piatto ricco, anche se insanguinato, mi ci ficco….