30/5/2023 – Dall’alba di stamani oltre 160 militari della Guardia di Finanza di Bologna sono impegnati, insieme al Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata e ad altri Reparti, nell’esecuzione di 41 ordinanze di custodia cautelare di 37 in carcere e 3 agli arresti domiciliari oltre a un obbligo di dimora, in 14 province tra cui Reggio Emilia, Parma e Crotone.
L’operazione è in corso a Bologna, Reggio Emilia, Modena, Parma, Milano, Cremona, Brescia, Pavia, Livorno, Roma, Foggia, Potenza, Crotone e Reggio Calabria, a carico di soggetti appartenenti alla ndrangheta di Reggio Calabria e del crotonese, dedita al traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana. Accertato un traffico di almeno 1.200 chili di cocaina e di quasi mezza tonnellata di hascisc, che hanno reso al crimine decine di milioni di euro. Al vertice un potente boss di San Luca, arrestato nel 2021, che aveva affidato la gestione del mercato nazionale calabresi stabilmente insediati nel reggiano e nel parmense. Al riciclaggio del denaro provvedeva una rete di cittadini cinesi, con un collaudato sistema di bonifici a catena verso entità dell’Estremo Oriente. Sequestrati beni immobili, partecipazioni, relazionin finanziarie per oltre 50 milioni di euro.
Le misure cautelari, disposte dal G.I.P. del Tribunale di Bologna Alberto Gamberini, costituiscono l’epilogo di complesse indagini di polizia giudiziaria dirette dal sostituto procuratore Roberto Ceroni della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, coordinate dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, alla luce di convergenze emerse con altri filoni investigativi delle Procure della Repubblica di Firenze, Potenza e Trento, e condotte, per quasi 2 anni, dagli specialisti del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna.
Il leader dell’associazione è stato identificato in un soggetto, già noto alle cronache, ai vertici della ‘ndrina “Staccu” di San Luca, latitante in Spagna dal 2018 e tratto in arresto a marzo 2021.
Nel periodo di latitanza, il boss ha tirato le fila di una vastissima rete di narcotraffico internazionale in grado di gestire centinaia di chilogrammi al mese, in affari con i potentissimi cartelli Sudamericani e alcuni dei più noti e pericolosi latitanti italiani.
La droga giungeva nei porti dell’Europa settentrionale, in particolare Anversa e Rotterdam, per essere subito dopo distribuito in tutto il vecchio Continente. Il boss aveva affidato la gestione del mercato italiano ai promotori dell’associazione, soggetti calabresi da anni residenti nel Parmense e nel Reggiano che, avvalendosi di corrieri e di imprese compiacenti, erano in grado di occuparsi dei traffici illeciti della Cosca in tutta la Penisola.
Nel corso delle indagini, sono stati ricostruiti approvvigionamenti e cessioni per quantitativi che sfiorano i 1.200 kg di cocaina, i 450 kg di hashish e i 95 kg di marijuana, che nel complesso hanno fruttato all’associazione decine di milioni di euro, parzialmente reimpiegati in 14 società intestate a prestanome e utilizzate anche per “mascherare”, in pieno periodo di lockdown pandemico, i trasporti di droga attraverso false bolle di accompagnamento.
Un ruolo attivo nel riciclaggio sistematico dei proventi illeciti del sodalizio criminale è stato ricoperto da una rete di soggetti di nazionalità cinese attraverso il sistema “informale” di trasferimento di denaro. In particolare, dopo aver prelevato ingenti somme di contanti, i cittadini cinesi provvedevano a inviarlo, attraverso una lunga catena di bonifici, ad aziende commerciali ubicate in Cina e Hong Kong. Queste ultime, attraverso articolati meccanismi di “compensazione”, erano in grado di recapitare il denaro ai broker del narcotraffico e agli stessi cartelli sudamericani attraverso “agenti” residenti all’estero.
Oltre alle 41 ordinanze di custodia cautelare, le Fiamme Gialle bolognesi hanno sequestrato 44 immobili e terreni, 17 autoveicoli/motocicli, 354 rapporti bancari e 80 fra società, attività commerciali e partecipazioni sociali, per un valore complessivo stimato di oltre 50 milioni di euro.
Balarme
31/05/2023 alle 10:08
Intanto però in tv – a noi abbonati (per forza) Rai-
ci fanno vedere tutto il possibile riguardo la storia della mafia siciliana dall’America all’Italia, con tutte le vittime fino a Falcone e Borsellino. Film, documentari, e chi più ne ha più ne metta.
-Bisognerebbe pittosto parlare dell'”EVOLUZIONE” ovvero della TRASFORMAZIONE BUROCRATICA E POLITICA della mafia siciliana e della sua presenza nel mondo oggi, e appunto, come scrive questo articolo della VIVISSIMA CONNIVENZA tra le varie mafie.
—
Lo Storicismo è una brutta malattia quando cerca di far dimenticare il presente (che è ancor peggio, molto peggio del passato).
La scimmia
14/06/2023 alle 07:53
Una ciliegia tira l’altra e qui trovano terreno fertile da decenni… La città delle persone???