21/4/2023 – La Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia ha arrestato un albanese, residente in città, che aveva in casa un tesoro di 159 mila euro in contanti, messi sottovuoto, oltre alle chiavi di due automobili: in una gli investigatori della Polizia hanno scoperto tre etti di cocaina.
L’arresto, non previsto, è avvenuto ieri nel corso di un’operazione coordinata dalla Procura di Firenze che ha permesso di smantellare una connection albanese che negli anni avrebbe importato dall’Olanda ben 300 chili di cocaina.
Gli investigatori della Questura di Bologna, con l’ausilio della Squadra Mobile di via Dante, erano andati ad arrestare due albanesi di Reggio raggiunti da ordinanze di custodia in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Firenze, a seguito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna e successivamente dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze. Nel complesso gli arrestati sono otto e 48 le persone indagate.
E proprio a casa di uno dei due albanesi della connection, gli agenti hanno un loro connazionale che non era destinatario di provvedimenti nell’ambito dell’operazione. Ma nell’abitazione sono stati scoperti i 159 mila euro in banconote di vario taglio e, come detto, le chiavi dell’auto de vera ben nascosti i tre etti di cocaina.
La banda di narcotrafficanti decapitata dalla Polizia felsinea era composta da albanesi e italiani ritenuti responsabili dell’ iportazione di fiumi di droga: non mento di 300 chili in pochi anni. Al vertice dell’organizzazione due fratelli albanesi ed un terzo connazionale, che vivono a Santa Croce sull’Arno (Pisa) e a Massa e Cozzile (Pistoia). Avrebbero trasportato, nascosti nel doppio fondo di varie auto, 10 chili di cocaina per viaggio (mediamente due-tre al mese), al prezzo di 24-30.000 euro
al chilo, poi commercializzati con un ricarico tra i 3.000 ed i 10.000 al chilo.
Lo stupefacente, una volta acquistato in Olanda, veniva trasportato in Italia dai collaboratori e nascosto in case lontane dai luoghi dove vivevano i capi. Due quinti della banda si occupavano di trovare abitazioni da usare come basi logistiche, delle auto da utilizzare per il trasporto della cocaina e dell’importazione in Italia.
E’ all’interno di questo gruppo che sono stati individuati i due fratelli albanesi che vivono a Reggio
Emilia e che con dei complici avrebbero distribuito la droga a diversi acquirenti dislocati nel centro nord Italia. Ed è casa di uno di loro che un terzo connazionale non indagato è finito nella rete della polizia col suo grasso tesoro di denaro contante sottovuoto.
Gli investigatori spiegano inoltre che i tre “vertici” di Pisa e del pistoiese, oltre a scegliere e decidere
la strategia, avevano rapporti con due pregiudicati salernitani, “appartenenti a due organizzazioni
criminali di stampo camorristico, che venivano regolarmente
riforniti di cocaina poi rivenduta dagli italiani nella provincia
salernitana ed avellinese”.