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Mercato Eat&Meet, ora è un affare politico
“Assessora Sidoli, e le eccellenze locali?”
Però ci sono le porno patatine gusto genitali

26/4/2023 – Inutile negarlo: il Mercato Coperto formula Eat&Meet, perfidamente ribattezzato “autogrill” nei social, suscita critiche impietose fra i reggiani: pensavano a un’operazione legata al territorio e alle eccellenze della Food Valley, qualcosa come un Eatitaly in salsa arzan, invece si sono ritrovati un prestigioso spazio pubblico appaltato in franchising, salvo qualche lodevole eccezione, a catene di cibo convenzionale di massa. I manager disoccupati di Coopsette, ai quali è stata affidata la gestione del “non” mercato coperto (altra stroncatura…) non sono riusciti a fare di più. Sarà un problema di domanda e offerta, forse di canoni troppo elevati, o sarà la scarsa propensione a investire degli operatori reggiani, oggi nella bufera c’è l’assessora Sidoli, che non è stata in grado di imporre una strada diversa ai gestori, i quali d’altra parte tolgono provvisoriamente le castagne dal fuoco al Comune di Reggio, esposto com’è con le garanzie sul debito del project financing inghiottito nei disastri Coopsette e Tecton. L’assessora Sidoli, che da un lato promuove la Denominazione Comunale, e dall’altra sposa le logiche dai centri commerciali. I Petali che atterrano nel centro storico.

Le porno patatine al gusto di genitali in vendita al mercato coperto

Non si può dire però che manchino le novità in vendita: fra queste delle sensazionali patatine pornazze, all’inconfondibile gusto di genitali femminili e maschili. Un gran consolatore (diciamo così, anche se in Giappone era ben altra cosa) alla portata di tutti quando la solitudine incombe nella notte, ma anche di giorno: non si sa mai. Una tempo cose del genere si smerciavano di nascosto nell’angiporto di via Prè, a Genova. Oggi al Mercato coperto costano 10 euro in promozione.

Tuttavia con o senza patatine Chazz la questione, e non poteva essere diversamente, è diventata politica e decolla verso Sala del Tricolore, con un’interrogazione annunciata oggi da dal consigliere comunale Matteo Melato, referente provinciale della Lega. Il quale ironizza sulle promesse della Giunta: “Grande era l’attesa dei reggiani, e le aspettative di vedere un luogo delle eccellenze locali, alla luce di quanto la Giunta ha sempre sostenuto nelle scorse settimane: tante realtà locali hanno mostrato interesse per questo nuovo luogo“.

Una volta entrati, però – aggiunge – “i cittadini reggiani hanno potuto vedere di tutto tranne che le eccellenze locali. A parte pochissimi spazi dedicati alla tradizione culinaria locale, il resto degli spazi sono occupati da logiche commerciali figlie della globalizzazione enogastronomica. Uno spazio che ricorda molto i Petali di Reggio Emilia o, come hanno scritto diversi reggiani sui social, “un aeroporto”. La mia interpellanza mira a capire che fine hanno fatto le promesse della Giunta di creare un luogo di rappresentanza della filiera enogastronomica locale”.

Conclude il consigliere: “Le tante realtà interessate territoriali che fine hanno fatto? A queste qualcuno ha detto no o si sono ritirate di loro spontanea volontà? Qualcuno ha preferito il Kebab al nostro erbazzone, per esempio? Vogliamo capire dall’assessore Sidoli quali sono state le logiche che hanno portato a scegliere una soluzione piuttosto che un’altra. Molti parlano già di occasione sprecata e il mio parere è che i reggiani hanno ragione a rimanere delusi dal nuovo Mercato coperto”.

I DUBBI DEI SINDACATI: “Eat&Meet non diventi un bazar della precarietà”

All’indomani della inaugurazione del Nuovo Mercato Coperto, che nella nostra città ospiterà spazi di ristorazione e convivialità, Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs Uil pongono alcuni interrogativi rispetto alla quantità e qualità del lavoro che Eat&Meet sarà in grado di sviluppare nei prossimi mesi.

“Apprendiamo dagli organi di stampa che il nuovo mercato coperto Eat&Meet darebbe lavoro a cento persone. Sarebbe opportuno conoscere le tipologie di contratto che le varie imprese intendono utilizzare per evitare che questa nuova realtà si trasformi in un bazar della precarietà – dichiara Alessandro Gabbi, Segretario generale della Filcams Cgil reggiana – Purtroppo la ristorazione commerciale nel nostro Paese è attraversata da fenomeni come il lavoro nero, grigio, i contratti a chiamata, e a questo si aggiunge le deregulation in atto negli appalti che ci preoccupa”.

“Siamo di fronte ad un’operazione di rilancio interessante di uno spazio chiuso da tempo che però necessita di monitoraggio soprattutto sul piano occupazionale – prosegue Alessandro Martignetti della Fisascat Cisl – .E’ necessario che l’Amministrazione locale vigili sulla regolarità e sulla sostenibilità dei rapporti di lavoro all’interno della nuova struttura”.

“Anche se in fase di avvio è fisiologico che le imprese prendano tempo per comprendere effettivamente l’andamento del mercato, per noi lo sbocco per tutti i lavoratori deve essere il tempo indeterminato. – conclude Lorenzo Tollari della Uiltucs Uil – Siamo pronti al confronto con la proprietà e con il Comune”.

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2 risposte a Mercato Eat&Meet, ora è un affare politico
“Assessora Sidoli, e le eccellenze locali?”
Però ci sono le porno patatine gusto genitali

  1. Mingone Rispondi

    27/04/2023 alle 11:43

    che manchino le patatite gusto lato b mi pare un gravissimo e intollerabile gesto di sfinterofobia. Rilevo con favore che almeno i glandocefali possono acquistare le patatine gusto glande a soli 10 euri scarsi… e questa in effetti è civiltà

  2. Il colore viola dona al PD Rispondi

    05/05/2023 alle 12:00

    Chi non ama ripiega sempre sul cazzo. Si sa. Porno-mente deficiente.

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