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Mercato coperto, ora godetevi la giornata tipo eat and meet
Amara ironia su un’occasione perduta

POST DI DON CHISCIOTTE

Caro Direttore,

l’ex mercato coperto di Reggio Emilia è unico e molto bello. Questo palazzo per struttura e posizione poteva essere un bell’ esempio per tante altre città e darci un tocco meno provinciale. Abbiamo sprecato una opportunità e legato mani e piedi il futuro di questa struttura per tanti anni a venire. Una nuova condanna per il centro. Vorrei esprimere il mio rispettoso pensiero con ironia.

Io credo ci sia un filo logico nella tipologia di attività e di servizio pensato dall’azienda “non” multinazionale, ma “portoghese”, che ha investito nella “non” proprietà immobiliare (proprietario dei muri è il Comune). Vorrei suggerire ai “portoghesi” della “non” multinazionale”, uno slogan pubblicitario per il loro “non” mercato coperto: reggiani, non uscite più dal centro per andare al Petali, perchè sono i Petali a venire in centro adesso!

Mercato coperto eat & meet

Nessuna distrazione con cibi sani e reggiani serviti senza ausilio di schermo tecnologico ordine fai da te.

Il ragazzo o la ragazza eat and meet from Reggio avrà una sua giornata standard. Il giovane entra al mattino e può fare colazione a base di pesanti dolciumi a stelle e strisce che non mangiano più neanche in America o in alternativa consumare una buona pasticceria confezionata firmata. Dopo colazione l’ospite può fermarsi ai tavoli e accendere il computer e collegarsi ad internet semmai a scrocco e con tutti gli apparati che ha con sè.

A mezzogiorno, il ragazzo e la ragazza eat and meet può pranzare con un hamburger “newyorkese” (tipologia di hamburger che non esiste e chi frequenta la big apple lo sa, a meno che con questo appellativo non s’intenda: hamburger con il condimento che mi piace o che pare allo chef) e per dare equilibrio dietetico completa il pasto con un poke.

A metà pomeriggio, l’uomo o la donna eat and meet può fare una perfetta insana merenda, con un tacos messicano e un bel gelato non artigianale. Si riprende lo studio o le chiacchiere.

Alla sera il giovane eat and meet incontra qua gli amici che vengono a trovarlo e può cenare dall’altra parte dell mediterraneo in 10 metri con un bel kebab. Finito la giornata, i ragazzi eat and meet, pieni e rattrappiti, possono salire le scale e buttarsi in palestra fino a notte tarda per smaltire l’ingente quantità di grassi ingurgitata durante il giorno. Grassi buoni derivanti da cibo internazionale ma tipico reggiano. Il kebab reggiano. Una leccornia che presto farà tendenza anche in collina.

In camera, affittata da studente fuori sede ad una cifra che fa tremare i genitori, il ragazzo o la ragazza eat and meet, chiude gli occhi e gli sembra di aver fatto il giro del mondo e invece è stato il mondo a venire a Reggio Emilia al “non” mercato coperto! L’ assessora Sidoli è una donna politicamente e personalmente coerente con le proprie idee e risaputo di grande generosità nel suo lavoro e ha mantenuto l’impegno assunto di sprovincializzare la nostra città. Noi però pensavamo che intendesse farlo proponendo un modello di centro di respiro internazionale con un concept di mercato coperto sulla scia di alcune città europee, con prodotti tipici, sale dedicate alla formazione e presentazione dei prodotti tipici locali e attrattivo dal punto di vista turistico. Niente di tutto questo.

Tolta l’ironia tanta amarezza. Tolta l’amarezza, rimane la rabbia per l’occasione persa. Tolta la rabbia che non ci è propria, lasciamo agli attuali amministratori i loro inutili teatrini politici. Teatrini che danno a loro un effetto placebo, direttore, e cioè l’illusione di un futuro personale e politico diverso da quello già segnato dalla storia. Nell’attesa del prossimo anno e di vedere gli esiti andiamo a cena in collina tranquilli e rilassati.

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Una risposta a 1

  1. Cervelli processati Rispondi

    04/05/2023 alle 07:25

    Immangiabile. Torniamo alla lingua italiana e ai cervelli funzionanti e indipendenti dalla tecnologia devastante.

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