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Caso Pennisi, Ordine avvocati sotto attacco
Bernini: “Vecchi come un dittatore fuori del tempo, in preda al conflitto d’interessi”

8/4/2023 – Le rivelazioni di Pennisi a proposito dei personaggi politici protetti dell’inchiesta Aemilia e l’attacco del sindaco Vecchi all’Ordine degli avvocati: intervento al vetriolo dell’ex assessore al comune di Parma, accusato ingiustamente e perseguitato per anni dal pm Mescolini sino a totale proscioglimento in Cassazione. Bernini, che da tempo chiede instancabilmente la riapertura del processo Aemilia nel filone politico, afferma che l’atteggiamento di Vecchi è quello di un “dittatore fuori del tempo” al centro di un “conflitto di interessi evidentissimo”.

G.P. Bernini

“Ancora una volta il sindaco Vecchi con arroganza tipica stalinista si assume un ruolo non consono di un amministratore locale, ma piuttosto di dittatore fuori dal tempo – scrive Bernini – Non mi risulta che il sindaco abbia la “delega” giudiziaria che gli consenta di stabilire chi può o chi non può mettere in discussione la inchiesta Aemilia.

E’ noto invece che egli sia stato un grande fan di Marco Mescolini, ex procuratore capo a Reggio Emilia ormai allontanato dal Csm sine die dalla intera regione proprio per le collusioni con il Pd.  Il suo conflitto invece di interessi è evidentissimo e fra pochi giorni, quando la relazione Pennisi sarà disponibile per l’opinione pubblica, se ne farà una ragione.

Certo egli preferiva certamente la precedente presidenza dell’Ordine degli avvocati che faceva pressioni su Palamara per avere Mescolini e non altri al vertice della Procura, il quale pochi mesi prima aveva graziato gli esponenti del Pd nell inchiesta Aemilia (il riferimento è all’ex presidente Tina Tinelli, ndr.).

Se ne faccia una ragione – ribadisce l’esponente parmigiano di Forza Italia – non sono più i libri né gli esponenti brutti e cattivi del centrodestra a mettere in discussione quella inchiesta, ma è il magistrato Roberto Pennisi  della direzione nazionale antimafia che nella storia repubblicana ha alle spalle il maggior numero di ergastoli a mafiosi in Italia. Consiglio il silenzio e la prudenza al sindaco Vecchi prima della lettura della relazione che cambierà la storia giudiziaria e politica in Emilia-Romagna”.

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