10/3/2023 – La Regione Emilia-Romagna revoca il contributo da 4,5 milioni di euro a Silk-Faw, la joint venture sino-americana delle hypercar elettriche di lusso sportive che aveva intenzione di insediarsi a Gavassa, alle porte di Reggio Emilia con un mega polo produttivo, peraltro contiguo all’impianto Firsu per il trattamento rifiuti di Iren. E contestualmente sigla una risoluzione dell’accordo regionale per lo stabilimento.
È il contenuto di una determina dirigenziale della Giunta regionale firmato dal responsabile di settore Adriano Gilli il 7 marzo scorso, atto pubblicato sul sito della Regione. Alla presentazione del progetto, nel febbraio del 2021, Silk-Faw aveva annunciato un investimento da un miliardo di euro. Con il documento, la Regione “prende atto della volontà di Silk Sports Car Company srl (già Silk-Faw Automotive Group Italy srl) espresso il 22 febbraio 2023 di rinunciare all’accordo regionale di insediamento e sviluppo sottoscritto in data 27 aprile 2022”. Inoltre di fatto ritira i fondi che la società si era aggiudicata tramite un bando del 2021 “per l’attrazione degli investimenti in Emilia-Romagna”.
Finanziamenti che di fatto non sono mai stati elargiti perché già “congelati” essendo legati ad un impegno di spesa da 11 milioni da parte di Silk-Faw, mai ottemperato. La società infatti, nonostante le roboanti promesse di un anno e mezzo fa (“investimento complessivo da un miliardo di euro e 5.000 dipendenti da assumere”) non ha neppure mai acquistato il terreno opzionato per il progetto. Tant’è che nella determina dirigenziale la Regione puntualizza che “come risulta dalla contabilità regionale, non sono stati disposti pagamenti a favore della società e pertanto si prende atto “che non si debbano avviare le procedure di recupero di importi erogati e non spettanti”. Le risorse disimpegnate tornano così ad essere nelle piena disponibilità del bilancio della Regione. Silk Faw potrà comunque – se lo vorrà – ricorrere nei termini di legge al giudice ordinario. Anche se questo atto mette praticamente la parola fine al progetto. (FONTE: ANSA).
ARAGONA (FDI): UN DISASTRO EPOCALE DELLA GIUNTA VECCHI
Come Fratelli d’Italia avevamo espresso, a piu’ riprese, enormi dubbi su un progetto molto nebuloso sia dal punto di vista della compagine societaria a capo dell’investimento sia per quanto riguarda la provenienza e l’effettiva consistenza delle risorse finanziarie destinate all’implementazione della produzione delle supercar elettriche.
Da soli, in Consiglio Comunale, non avevamo votato a favore del cambio di destinazione d’uso dell’area.
Un disastro epocale e l’ennesima dimostrazione di totale incapacita’ dell’amministrazione Vecchi che, ancora una volta, ha venduto come sogno quello che fin dall’inizio era chiaro fosse un progetto sbagliato e senza solide basi. (Alessandro Aragona, xoordinatore provinciale FDI Reggi Emilia)
Miura
10/03/2023 alle 18:23
Cosi’ a naso e’ la solita occasione persa. Le motivazioni ? E chi lo sa. Sarebbe stato un ottimo punto di partenza. Se non lo sara’, pazienza.
Elettra
10/03/2023 alle 18:25
Perche’ non si fa avanti un privato ? Un certo Spiccinfrin (scherzo) ?
Don Chisciotte
11/03/2023 alle 03:48
Anche un buono ad ogni costo dopo maltrattamenti e violenze gratuite cambia e reagisce. Una reazione di pensiero utilizzando una unica arma: ragione e determinazione nell’obiettivo. Mi riferisco al maltrattamento della mia città per l’illusione e la violenza nel toglierle un sogno di riscatto con i vicini modenesi e parmigiani, per il naufragato progetto della supercar o meglio la potente fuori serie elettrica Reggiana. Pensiero semplice. Nulla c’entra la guerra in Ucraina e il cambiamento degli assetti internazionali con le relative tensioni economiche e finanziarie con il mancato decollo di Silk Faw (tantissimo Silk poco Faw). Molto semplice l’osservazione oggettiva. Non è credibile ed impossibile che un simile progetto industriale, con investimenti miliardari si realizzi completamente a debito! Quando BMW apri negli USA gli stabilimenti per produrre i bellissimi SUV con la X non lo fece in questo modo. Lo fece con un investimento in proprio e il ricorso a leva per la parte più importante. Non ci mise nulla di suo. Provate a chiedere un mutuo di una casa oggi a copertura del 100% del costo a cui aggiungere i finanziamenti per arredare e riempire mobili dispensa. Con questa metafora ho delineato la pretesa che pare abbia questo sig. Keane, un finanziere e non un uomo del automotive. Un imprenditore che si occupa di finanza guadagna con la raccolta e non ha l’obiettivo di lucrare con una produzione. Questo colosso cinese dell’auto che c’entra con la piccola Srl a socio unico in cui non figura nemmeno tra i soci? Partecipa in forte minoranza forse nella controllante irlandese con 1 euro di capitale sociale che controlla la srl italiana da 10mika euro di capitale sociale fusa in un altra con lo stesso nome attuale e con un capitale maggiore ma sempre inadeguato al tipo d’investimento? Forse c’entra nel capitale della controllante madre di tutte con sede alle Cayman? Strano per una industria dell’automotive. Meno strano per una società di finanza. Non è il primo caso di questo genere che accade in Europa con i signori cinesi di Faw aldilà del sig. Krane e mi riferisco al progetto tedesco “Byton automobile” finita non male ma malissimo. Peggio che da noi. Byton ha chiuso i battenti ancora prima di partire a produrre. Addirittura il tribunale di Monaco ha dichiarato insolvente la società. Fallita. Byton come Silk Faw aveva già presentato in pompa magna il prototipo. Risultato? 1500 persone che si sono fidati hanno perso il posto di lavoro senza mai avere prodotto un auto. Fornitori peggio. La nostra Silk Faw Srl, spesso nessuno lo ricorda, poco tempo fa ha anche provato a chiedere un finanziamento allo Stato italiano da 200 milioni. Per fortuna non erogato. Bene ha fatto oggi la Regione. Bene farà il Comune a fermare ogni procedimento urbanistico e collegato. Ora però qualche riflessione è opportuna. Più che in Comune qualche risposta dovrebbero darla in Via Toschi e più precisamente il precedente Presidente degli industriali, in buona fede grande sponsor del progetto, che a mio modesto parere avrebbe creato qualche grattacapo ai propri associati metalmeccanici con le maestranze specializzate, compreso le sue. Grande generosità. In Comune invece? Silenzio! Ma questi assessori che viaggiano in Europa a spese dei contribuenti per vari motivi “istituzionali” stiracchiati e che spesso poco senso hanno, ma perché non hanno semplicemente digitato su internet il nome Faw e letto quanto accaduto in Germania con questi cinesi, non ha spedito l’assessore alle attività produttive in Germania ad informarsi e parlare con i loro colleghi tedeschi per capire quanto cosa era successo la, le ragioni e i problemi relativi riscontrati. Forse era meglio che andare a Digione a fare simpatiche e goliardiche iniziative prive di efficacia e interesse economico e promozionale reale per la città produttiva e la spesa ben ammortizzata. Un viaggio in Germania dei nostri amministratori gli avrebbe messi in condizione di entrare in possesso di informazioni fondamentali e di formarsi una idea. Una conoscenza che gli avrebbe consentito di dotarsi di ammortizzatori e di maggiore cautela nei provvedimenti e dichiarazioni. Ci saremmo risparmiati tanto. La vittoria ha sempre tanti protagonisti e la sconfitta non ha quasi mai padri. Io non ne cerco, ma una analisi voglio proporla e le differenze tra sostenitori prudenti e temerari va compresa e tenuta in considerazione. Un Sindaco aveva il dovere di provarci a portare a casa un risultato potenzialmente così importante per la città e anche di assumersi dei rischi al riguardo. Lo stesso ragionamento vale per il Presidente della Regione. Tralascio invece chi furbescamente si era preso dei meriti senza averne e che ora per un tragico destino baro è trascinato nell’insuccesso proprio per questa corbelleria politica. A costoro solo una nota: un minimo di curiosità sui soggetti, tipo di progetto, copertura finanziaria e industriale e loro storicità doveva essere una regola per dei big. Scendiamo a casa nostra e di livello. In Giunta o più in generale in Comune i cv languono sulla materia e non esistono competenze specifiche di alto livello in campo economico, finanziario, giuridico societario, internazionale e industriale in grado di supportare il Sindaco, in un simile complesso lavoro e operazione. Sindaco che per lo meno, nella vita ha fatto il commercialista e revisore dei conti e che quindi l’unico non a digiuno completamente in tema di numeri e di logica economica. Una laurea e due mezze parole d’inglese in salsa ssssss emiliana per master ed Erasmus ricreativi sono insufficienti. In queste operazioni serve competenza, capacità, decisione, visione e “attributi” e grandi. Aldilà del fatto economico, questa operazione di carattere industriale poteva rappresentare anche un modo per sprovincializzare la nostra città e portarla in un contesto maggiormente internazionale. Una città malata da sempre di provincialismo eccessivo e che spesso si trascura, si accontenta e non si vuole abbastanza bene. Tutti limiti che per certi versi possono anche essere pregi che le hanno spesso impedito di cogliere opportunità importanti. Un esempio positivo e unico? La stazione Alta velocità! Ricordo ancora il provincialismo che la osteggiava e il coraggio della Sindaca e delle associazioni di categoria, in primis gli industriali, nel volerla. Oggi un reggiano in meno 45 minuti è in centro a Milano, in poco più di 2 ore raggiunge Roma e in una ora Firenze. Un cambiamento enorme per Reggio. Una grande opportunità che ci invidiano. Una opportunità molto attuale e forte e che avanza nonostante il freno tirato a cui è stata sottoposta. La più grande opera infrastrutturale Reggiana orientata al futuro. Proviamo a pensare se il progetto dell’auto elettrica fosse risultato serio e vincente? Sbagliato il metodo applicato nell’approccio e soprattutto sbagliato il canto di vittoria prematuro. Nulla di più. Giusto averci provato. Rimbocchiamoci le maniche, facciamo tesoro e rilanciamo. Nel 2024 i nuovi amministratori dovranno fare tesoro degli errori dei loro ex colleghi se ci sono stati. Facile criticare e più difficile amministrare. I capitali industriali in movimento nel mondo sono tanti e le opportunità che possiamo offrire valide per voi qualità. Proviamo a dotarci di strumenti adeguati e poniamo il nostro territorio in vetrina sul mercato internazionale rendendoci attrattivi. Non servono grandi risorse, ma solo la messa a reddito delle doti che noi reggiani disponiamo e possiamo offrire.
Fausto Poli
11/03/2023 alle 11:20
Dieci e lode ! Bravo a chi ha scritto l’articolo sopra. Denota conoscenze molto approfondite.
Dulcinea del Toboso
12/03/2023 alle 00:26
Il commento di don Chisciotte della Mancia dimostra preparazione e conoscenze rare. I cosiddetti attributi grandi citati sono ancora più rari e si notano. Complimenti all’estensore e al direttore che lo ha pubblicato e tolto qualche errore di battitura l’ho letto di un fiato. Da plebea mi sono riconosciuta nelle valutazioni e considerazioni del Cavaliere. Un intervento lucido che mescola logica con sentimento “patriotico” reggiano. Opsss… scusate l’errore lessicale e mi correggo al Lepore pensiero: sentimento “partigiano”. Il Cavaliere errante e “partigiano”, da gentiluomo quale è, perdona i padri della sconfitta e risparmia loro la vita. Manca il sano realismo del contadino eletto a scudiero nel commento: Sancio Panza. Sancio è molto reggiano e realista. Sancio ricorderebbe al suo padrone e Cavaliere errante, che i mulini non erano giganti e i demoni erano burattini. Silk Faw non era una potente multinazionale e le visure camerali sono atti pubblici, non riservati e con valore legale. Caro Alonso Quijano siamo severi fino in fondo e ascoltiamo il realismo di Sancio: La fretta di cantare una facile vittoria con il miraggio di un trampolino politico o conferma di leadership, ha indotto il Sindaco, i Presidenti e perfino il Presidente Prodi a crederci e illuderci portandoci sul palcoscenico della commedia italiana più amara e ironica. Ricordate i squallidi sorrisi di Sarkozy e di Frau Merkel del Premier italiano. Povero Silvio era il nostro presidente e invece di difenderlo, i compagni giù a deriderlo a fianco del vigliacco straniero. Ecco oggi al posto del premier deriso ci sono i nostri amministratori ed è giusto siano chiamati a rispondere alla pari dei premi che avrebbero avuto. La cavalleria é un bel sentimento ma non può togliere colpe politiche con nomi e cognomi. Concludendo caro Cavaliere condivido tutto, tranne la nobiltà di manlevare colpe e in particolare quelle del Sig. Sindaco e Assessori prossimi alla disoccupazione politica grazie alla mitica Schlein. Schlein non avrebbe mai cantato vittoria e fatto varianti mega cubiche di consumo del territorio e sarà lei a mandare a casa tutti questi soggetti. A lei caro Don Chisciotte un grazie per il bel commento e un invito alla fermezza nell’attribuzione delle responsabilità. Onori e oneri. Rischi e premi. Le colpe chi le ha se le tiene e politicamente paga il prezzo. Vecchia economia e vecchia classe dirigente politica ed imprenditoriale tornate vi prego. Lo hanno fatto con generosità di cuore i medici in pensione durante il COVID e potete farlo anche voi in questa crisi politica sociale ed economica. Questo è il pensiero della contadina trasfigurata in nobile dama.
Fausto Poli
12/03/2023 alle 18:04
Cara Dulcinea: sara’ per un’altra volta.
Lamborghini (ma e’ un’ altra storia) vive e da’ lavoro anche se la proprieta’ e’ cambiata.
Quelle auto super avrebbero potuto essere il vanto del territorio. Le vediamo sui settimanali.
Per tutta la riorganizzazione a sx, si vedra’.
Cordiali Saluti