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Ferrovia Reggio-Ciano
Una montagna di soldi, ma il servizio è peggiorato
La realtà quotidiana smentisce gli amministratori


26/3/2023 – “Abituati alle dichiarazioni degli amministratori, ogni qualvolta sulle nostre ferrovie locali si attiva qualche fattore di miglioramento, come l’elettrificazione e i treni nuovi, poi ci si scontra con la realtà, che è molto diversa, in termini capacità di trasporto, regolarità e puntualità.
Non possiamo non ricordare che l’elettrificazione è un’anatra zoppa visto che sulla linea non riescono a viaggiare contemporaneamente due treni elettrici, ma uno deve sempre essere a gasolio e quell’unico elettrico è pure obbligato a viaggiare con prestazioni limitate sempre per problematiche legate all’elettrificazione e ancora non si sa fino a quando.
La Reggio-Ciano non fa eccezione e, se l’elettrificazione ha consentito di avere treni più ecologici e moderni, nulla è cambiato sugli altri fronti della velocità, puntualità e regolarità che, in qualche caso, sono
addirittura peggiorati rispetto ai risultati di qualche anno addietro: ad esempio nel 2008 (con 18 fermate) il treno più veloce impiegava 42 minuti e il treno più lento 47. Attualmente, nonostante le migliorie e
la soppressione della fermata di Codemondo, il treno più veloce impiega 45 minuti e il più lento (peraltro di tipo elettrico) ben 54.
Ad esempio, la stampa locale ha riportato di recente le dichiarazioni del Direttore Generale FER Stefano Masola, riguardanti il recupero di ben 5 minuti, ottenuto grazie alla soppressione della fermata di Codemondo, che però è smentito dai fatti perché i tempi di percorrenza totali sono sempre
quelli e l’unico guadagno è una manciata di secondi sui tempi di chiusura dei passaggi a livello a valle della fermata.

In sostanza si è tolto un servizio senza che ne derivasse alcun vantaggio per l’utenza!
Anche la velocità massima ammessa dalla linea è sempre di 70 km/h, uguale a se stessa da oltre 40 anni, senza che l’elettrificazione abbia apportato alcun miglioramento.
Il numero dei treni in circolazione, parimenti, non è cambiato e il servizio è sempre uguale a se stesso, con quasi 5 ore senza treni nella fascia mattutina.
Dopo il cambio orario di alcuni treni a settembre, ci sono ritardi quotidiani di 7/10 minuti riguardanti il treno 90198, utilizzato anche dagli studenti alle fermate di S. Stefano e via Fanti. Si tratta di un fatto
inspiegabile, già segnalato più volte alla Regione (che pure dovrebbe avere il modo per controllare il servizio)a partire dal dicembre 2022, senza che sia cambiato nulla.
Poi ci sono i pesantissimi limiti strutturali della linea, riassumibili in un solo posto di incrocio a Barco (in realtà ci sarebbe anche Reggio S. Stefano, ma non è di fatto utilizzato), in ponti in ferro di antica costruzione con limite di velocità a 50 km/h, nel lungo tratto urbano nel comune di Reggio Emilia, con
ben 9 PL, la maggior parte dei quali su strade di grande traffico e non eliminabili con opere alternative.
Infine il tema dei lunghi tempi di chiusura dei passaggio a livello a seguito all’installazione dell’SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno): è pur vero che è obbligatorio per legge, ma sarebbe interessante sapere se è stato installato con gli standard delle linee RFI o se sono stati fatti appositi studi e
progetti per “adattarlo” a linee con bassa velocità e alto numero di PL e fermate come la Reggio Ciano.
Se non si affronteranno seriamente le problematiche che abbiamo citato, occorrerà che qualcuno ci spieghi perché la montagna (di soldi investiti) ha partorito il topolino (in termini di servizio reso alla collettività) e se vi sono spazi (tecnici ed economici) per realizzare quanto viene promesso ad ogni
inaugurazione e sistematicamente disatteso nella gestione quotidiana dell’ordinario”.
(Comitato per la Mobilità sostenibileIl presidente Paolo Monti)

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