27/3/2023 – Dalla Corte di Cassazione francese arriva il no all’estradizione in Italia di 10 ex terroristi rossi degli anni di piombo. Ad annunciarlo è la stessa Corte suprema che ha respinto “tutti i ricorsi presentati dal Procuratore” contro la decisione della Corte di Appello di Parigi che a fine giugno aveva già deciso per il no alla richiesta dell’Italia.
Le domande di estradizione riguardavano Giorgio Pietrostefani, già dirigente delle Officine Reggiane di Reggio Emilia, tra i fondatori di Lotta Continua, oggi ottantenne e da tempo malato, condannato a 22 anni come uno dei mandanti dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi, e altri nove ex terroristi, tra cui sei ex militanti delle Brigate Rosse.
Gli ex-Br sono Giovanni Alimonti (classe ’55) che deve ancora scontare 11 anni per banda armata e associazione terroristica, Roberta Cappelli (classe ’55) che ha una condanna all’ergastolo per associazione con finalità
di terrorismo, concorso in rapina aggravata, concorso in omicidio aggravato, attentato all’incolumità, Marina Petrella (del 1954), che deve scontare l’ergastolo per omicidio, Sergio Tornaghi (classe ’58),
condannato all’ergastolo per l’omicidio di Renato Briano direttore generale della Ercole Marelli, Maurizio Di Marzio (classe ’61), che deve scontare 5 anni per tentato sequestro dell’ex dirigente della Digos di Roma, Nicola Simone, Enzo Calvitti (del 1955), che deve scontare 18 anni, 7 mesi e 25 giorni e 4 anni di libertà vigilata per i reati di associazione sovversiva, banda armata, associazione con finalità di terrorismo, ricettazione di armi.
No all’estradizione anche dell’ex militante di Autonomia Operaia Raffaele Ventura (classe ’52), condannato a 20 anni per concorso morale nell’omicidio a Milano del vicebrigadiere Antonio Custra; dell’ex militante dei Proletari armati per il comunismo (Pac) Luigi Bergamin (classe ’48), che deve scontare una condanna a 25 anni per associazione sovversiva, banda armata e concorso in omicidio; l’ex
membro dei ‘Nuclei armati contropotere territoriale’ Narciso Manenti (classe ’57), che ha una condanna all’ergastolo per l’omicidio aggravato dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Gurrieri,
assassinato a Bergamo il 13 marzo 1979.
La Cassazione ha confermato il giudizio già espresso dalla Chambre d’Instruction di Parigi nell’aprile del 2021 e dalla Corte d’Appellonel giugno dello scorso anno.
Il no della Corte di Cassazione al ricorso sull’estradizione dei10 ex terroristi di estrema sinistra italiani, accolti in Francia dopo gli “anni di piombo” in base alla dottrina Mitterrand, era comunque atteso.
La presidente della Chambre de l’Instruction aveva motivato il rifiuto con il rispetto della vita privata e familiare e con il diritto a un processo equo, garanzie previste dagli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, il giorno dopo, aveva però affermato che “quelle persone, coinvolte in reati di sangue, meritano di essere giudicate in Italia”. Di conseguenza, il procuratore generale della Corte d’appello di Parigi, Rémy Heitz, in rappresentanza del governo, aveva immediatamente presentato un ricorso alla Corte di Cassazione, ritenendo necessario appurare se gli ex terroristi condannati in Italia in contumacia beneficeranno o meno di un nuovo processo se la Francia li consegnerà. Lo stesso procuratore contestava la decisione del tribunale sulla presunta violazione della vita privata e familiare degli imputati.
(FONTI: ADNKRONOS E ANSA)