DI ANNAMARIA TERENZIANI*
27/3/2023 – “Il dato positivo è che il Comune ha deciso di affrontare il tema del Centro Storico di Reggio da un punto di vista scientifico. Il dato negativo è che il risultato dello studio del Politecnico di Milano (Polimi) ha certificato che negli ultimi trent’anni si è sbagliato tutto e lo si sta continuando a fare.
Il centro storico è stato svuotato di tutti i centri di attrazione: ufficio del registro, conservatoria, catasto, tribunale, Inps. Ciò significa che tutti i professionisti hanno delocalizzato fuori dal centro storico i propri uffici, non avendo più motivi per restare in un centro storico in cui i clienti, con pochi mezzi e nessun parcheggio, faticano ad arrivare. Eppure quei professionisti e quei clienti venendo in centro lo animavano e acquistavano tenendo in vita le attività commerciali.
Oggi chi ha ancora un ufficio lo trasforma in abitazione, ma di certo non ha per lui quella resa e per la città quell’attrazione, che aveva l’ufficio.
Si è indicato a tutti gli investitori la strada della periferia, così come adesso si sta continuando a fare con l’area delle ex Reggiane. Non si investe sul centro, ma ancora una volta si dice “andate da un’altra parte”.
Proprio in quest’area verranno dirottate circa 2.500 persone tra studenti Unimore, ordini professionali (commercialisti, architetti e ingegneri), Credem e alcune piccole aziende e start-up. Perché non portarle o lasciarle in centro storico?
Lo stesso programma già visto per i grandi centri commerciali che hanno spopolato il centro dai cinema e dalle firme dei prodotti di massa, che ovviamente si traferiscono dove si concentrano i consumatori.
La prova del nove? Basti pensare a quei giorni in cui le restrizioni della pandemia valevano ancora per i centri commerciali.
Non c’era alcuna iniziativa organizzata in centro storico, eppure il centro era pieno di gente, di giovani, era ritornata la “vasca”, un trionfo per qualunque esercizio del centro.
L’alibi del caro affitti non regge, anche perché l’affitto si paga anche nei centri commerciali e le spese condominiali sono molto superiori che nei piccoli condomini del centro, ma si pagano volentieri visto che garantiscono sicurezza, pulizia e parcheggi, ovvero ciò che invece oggi manca in centro. Gli affitti commerciali nel centro di Reggio anche prima del Covid erano i più bassi della Regione e, pur essendo triplicata nel 2011 l’imposta Imu, i canoni non solo non sono aumentati ma anche pre-pandemia spesso sono stati rinegoziati al ribasso, per non parlare delle riduzioni radicali del periodo Covid pur essendo i proprietari persino colpiti dal blocco sfratti, senza entrate e senza aiuti dallo Stato.
Al contrario da anni i commercianti chiedono i parcheggi, i proprietari chiedono i parcheggi e prima di pedonalizzare tutto il centro, come pare essere la direzione dell’amministrazione da anni, i parcheggi devono essere realizzati. Quelli veri però, non come il Park Vittoria che doveva garantire centinaia di posti a rotazione ed invece è di fatto una monumentale opera a beneficio di pochi”.
*avvocato, presidente Confedilizia Reggio Emilia
Guido
28/03/2023 alle 11:51
Anamnesi perfetta!!!! Non serve nemmeno commentare, adesso necessita di chiedere agli amministratori cosa ne pensano !!!!!!