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“Aemilia, il pm graziò gli amici del Pd”
Esposto di Bernini al ministro Nordio

6/3/2023Giovanni Paolo Bernini, esponente di Forza Italia ed ex assessore ed ex presidente del consiglio comunale di Parma, ha depositato oggi un “esposto-denuncia” al ministero della Giustizia “sulle gravissime lacune investigative” dell’inchiesta di ‘Ndrangheta ‘Aemilia’.

Lo ha dichiarato lo stesso Bernini all’Ansa. L’esponente azzurro, perseguitato per anni dall’accusa del processo Emilia con imputazioni (voto di scambio politico mafioso) rivelatesi infondate e dalle quali è stato completamente prosciolto, ha sempre puntato il dito sui magistrati, in particolare l’ex pm della Dda ed ex procuratore di Reggio Emilia Marco Mescolini, per non aver indagato anche sul centrosinistra e il Pd.

Giovanni Paolo Bernini

“Si conclude oggi – dice – un lungo, faticoso oltre che doloroso, percorso di ricerca della verità su una vicenda giudiziaria (inchiesta e maxi processo Aemilia ) che fin dal 2019 nel mio libro ‘Storie di ordinaria ingiustizia’, definii non un errore giudiziario bensì un crimine giudiziario, volto a nascondere lo sporco sotto il tappeto, graziare gli amici del partito politico dal quale poi ottenere le pressioni su Luca Palamara per l’ascesa ai vertici della Procura di Reggio Emilia, città diventata il fulcro degli interessi criminali di una ‘ndrina mafiosa originaria di Cutro”.

L’ex pm di Aemilia Marco Mescolini

“L’agire del magistrato (Mescolini, ndr) è già stato condannato, seppur solo con un declassamento disciplinare, da una sentenza plenaria del Csm che lo ha allontanato sine die dall’intera regione”. Mescolini, è noto, è stato rimosso dall’ufficio di procuratore capo a Reggio Emilia e trasferito dal distretto giudiziario emiliano-romagnolo per incompatibilità ambientale, con voto unanime del plenum del Csm sulla base di una relazione del magistrato antimafia Nino Di Matteo. . “Ora però grazie a magistrate e magistrati che operarono a Reggio Emilia e nella intera regione Emilia-Romagna, autentici eroi dell’antimafia o per lo meno leali servitori dello Stato, tutta la verità è emersa sul perché il maxi processo Aemilia finisce senza alcuna condanna a politici ed amministratori locali”.

Bernini a Quarta Repubblica con Sallusti, Palamara e Nordio

L’esposto di Bernini, a quanto si è appreso è piuttosto dettagliato e entra anche nei contrasti e nelle scelte finali della Dda che portarono a incriminare ingiustamente Bernini e l’avvocato Giuseppe Pagliani (quest’ultimo anche arrestato per 23 giorni) ma a lasciare fuori dall’orizzonte dell’inchiesta e del processo Aemilia il sistema di potere locale che governa a Reggio senza interruzione da quasi 80 anni

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