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Aemilia e le rivelazioni-choc di Pennisi
Cassinadri (Avviso Pubblico e Azione) chiede conto sulle protezioni del Pd
“I cittadini pretendono rispetto e chiarezza”

10/3/2023 – “I nostri cittadini ci chiedono rispetto e chiarezza, sempre”. E’ l’ammonimento di Marco Cassinadri, del Direttivo nazionale di Avviso Pubblico, sulle pagine strappate del processo Aemilia e dopo le clamorose dichiarazioni di Roberto Pennisi, ex magistrato della Dna, che fu messo silenziosamente alla porta dalla Dda di Bologna – dopo due anni di indagini sull’ndrangheta emiliana in tandem con Maro Mescolini – per aver chiesto un processo stralcio sui rapporti tra mafie e politici locali. Un processo che avrebbe portato inevitabilmente alla sbarra il Pd reggiano.

In una nota dedicata agli obblighi di trasparenza e legalità degli amministratori, in vista delle prossime elezioni comunali, Cassinadri – che è segretario provinciale di Azione di Calenda e presidente del consiglio comunale di Casalgrande – sottolinea: “Siamo la terra di Aemilia ed è evidente che, a chi ha una certa esperienza di criminalità organizzata, sia sembrato un po’ strano che nessun politico vi fosse coinvolto. Che la ‘ndrangheta fosse a tal punto onnipotente da non necessitare alcun sostegno a quel livello. Qualcosa era stato, già allora, suggerito: ad esempio che il p.m. Mescolini non volesse influire sulle imminenti elezioni.

Per di più, le dichiarazioni dell’allora magistrato della DDA di Bologna, Roberto Pennisi, in forza alla DDA di Bologna e attualmente in pensione, e di una nota dei Servizi Segreti sui coinvolgimenti politici non furono tenute in alcun conto. 

Marco Cassinadri

Quanto sopra fu oggetto di un’interrogazione parlamentare due anni fa – conclude – Tale interrogazione rimase allora senza risposta percioò è stata recentemente ripresentata al Ministro della Giustizia”. Il riferimento è all’interrogazione riproposta dal senatore Gasparri a proposito di una relazione di Pennisi stranamente dimenticata nei cassetti del ministero della Giustizia. (QUI il testo dell’interrogazione)

E sulle prossime elezioni amministrative, Cassinadri sottolinea: “A maggio i cittadini di quattro comuni della provincia saranno chiamati a scegliere il proprio sindaco ed i consiglieri comunali che dovranno amministrarli per i prossimi cinque anni. Auspichiamo che i valori e le linee guida che Avviso Pubblico ha inserito nella propria Carta entrino a pieno titolo nei loro programmi elettorali e facciano poi parte costantemente del metodo di lavoro.

Composta da 23 articoli, la Carta indica concretamente come un buon amministratore possa declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli art. 54 e 97 della nostra Costituzione.

Contrasto al conflitto di interessi, al clientelismo, alle pressioni indebite, trasparenza degli interessi finanziari e del finanziamento dell’attività politica, scelte pubbliche e meritocratiche per le nomine interne ed esterne alle amministrazioni, piena collaborazione con l’autorità giudiziaria in caso di indagini e obbligo a rinunciare alla prescrizione ovvero obbligo di dimissioni in caso di rinvio a giudizio per gravi reati (es. mafia e corruzione).

Da qui le considerazione su Aemilia, la “stranezza” che del mancato coinvolgimento dei politici di governo, il particolare riguardo di Mescolini che “non voleva influire sulle imminenti elezioni”, le clamorose dichiarazioni di Pennisi. La conclusione: “I nostri cittadini ci chiedono rispetto e chiarezza, sempre”.

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Una risposta a 1

  1. Giovanni Paolo Bernini Rispondi

    10/03/2023 alle 22:38

    Presidente Cassinadri, alla luce delle sue dichiarazioni rispetto alla inchiesta Aemilia, desidero congratularmi con lei per la onestà intellettuale e giusta visione politica per la comunità reggiana che le fa onore.
    Arriveremo alla verità per garantire la autorevolezza della Magistratura e per contrastare davvero le Mafie. Il tempo dell’ antimafia di facciata e’ finito.
    Con stima
    Giovanni Paolo Bernini

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