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La memoria delle foibe
Sabato manifestazione in piazza Prampolini con gli esuli istriani
Ma va in scena anche il contro-presidio negazionista

SABATO 4 FEBBRAIO 2023, alle ore 11, in Piazza Prampolini a Reggio Emilia la manifestazione dedicata alla Giornata del Ricordo, la ricorrenza – riconosciuta con legge della Repubblica Italiana – dedicata agli Italiani d’Istria e Dalmazia, Fiume e Terre Giulie, perseguitati, trucidati nelle foibe e costretti all’esodo dalle formazioni partigiane comuniste jugoslave di Tito. Manifestazione canche quest’anno disertata dalle istituzioni locali.

Quest’anno a ricordare davanti al Municipio di Reggio Emilia interverranno esponenti della comunità degli esuli istriani costretti a lasciare la loro terra e i loro beni.

Manifestazione del Giorno del Ricordo a Reggio

Alla manifestazione è annunciata lòòa presenza di Federica Haglich, esule da Lussino in Dalmazia, Carlo Cesare Montani, esule da Fiume, Mauro Zmarich, esule da Laurana d’Istria, Adriana De Filippi esule da Trieste, Maddalena Bassoli esule da Zara. Laura Brussi esule da Pola.

Contro il giorno del Ricordo, in contemporanea e a pochi metgri dalla manifestazione, si mobilita invece il “collettivo Rabun” con un “presidio antifascista” alle 11 di sabato 4 in piazza Martiri grido di “nessun spazio alla storia falsata dalle destre”. Come se le foibe fossero un’invenzione della destra… ma purtroppo a Reggio in molti si bevono la paccottiglia negazionista.

La contro manifestazione convocata sui social

Intanto il comitato organizzatore del Giorno del ricordo rende omaggio a Graziano Udovisi, chen ha vissuto a Reggio: uno dei pochi Italiani sopravvissuti ad un infoibamento e autore del libro “Foibe, l’ultimo testimone“. Inoltre sottolinea che “la Città del Tricolore attende l’intitolazione di una via – votata dal dal Consiglio comunale – a Norma Cossetto, studentessa martire istriana, alla quale è stata riconosciuta la Medaglia d’oro al merito civile per il calvario subito ad opera dei partigiani di Tito”. Intitolazione formalmente deliberata ma della quale non si parla più dopo il tentativo (fallito) orchestrato dallo storico Massimo Storchi e dall’assessore Lanfranco De Franco, coordinatore regionale di Leu, di bloccarla in sede di commissione toponomastica.

La manifestazione del 4 febbraio promossa dal Coordinamento della Giornata del Ricordo a Reggio Emilia vede l’adesione del Centro Studi Italia, dell’Associazione Culturale Pietro e Marianna Azzolini e della Federazione Reggiana dell’Associazione Nazionale Volontari di Guerra.

Al Coordinamento aderiscono Isabella Albertini, Nicola Azzali, Laurenzia Azzolini, Fausto Aguzzoli, Luigi Bagnoli, Maurizio Barilli, Luca Bergamini, Alberto Bizzocchi, Renato Braccini, Paolo Brunazzi, Massimiliano Camurani, Ivaldo Casali, Paolo Comastri, Gabriele Delaiti, Marco Eboli, Prospero Ferrarini., Moeris Galaverni, Letizia Iori, Andrea Nanetti, Manuel Negri, Federica Prati, Pier Luigi Riccò, Ugo Scaramuzza, Luca Tadolini.

A SCANDIANO L’ANTI-FOIBE ERIC GOBETTI: GIORNO DEL RICORDO COME FASTIDIOSO INTOPPO

E a proposito di negazionismo, la sinistra reggiana non si smentisce neanche quest’anno: il comune di Scandiano ha invitato Eric Gobetti il 28 gennaio a parlare su “Donne e guerra sul confine italo-jugoslavo: collaborazioniste, resistenti, vittime”. Eric Gobetti è un acceso riduzionista autore fra l’altro del pamphlet “Allora le fobie”, titolo di pessimo gusto per prendere in giro chi sostiene la memoria della spaventosa pulizia etnica titina contro gli italiani.

Eric Gobetti

A proposito della conferenza di Gobetti, il consigliere indipendente Alessandro Nironi Ferraroni parla del “solito triste copione” andato in scena a Scandiano: “Il Giorno del Ricordo è un fastidioso intoppo che va gestito alla bella e meglio, annacquandolo quanto più possibile, financo mettendo subdolamente in discussione l’essenza stessa del martirio della popolazione e della cultura italiana delle terre del nostro confine orientale”.

E aggiunge: “Sono passati 19 anni dall’adozione della Legge 30 marzo 2004, n. 92 (Istituzione del «Giorno del ricordo») e ancor di più da quando, nelle battaglie liceali contro i libri di testo falsi e faziosi, sfidavamo un silenzio criminale di decenni, ma la strada per assicurare il vero rispetto della dignità di quelle vittime e di quelle sofferenze è ancora molto lunga; certamente lo è a Scandiano”.

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