25/2/2023 – Domenica 26 febbraio a Reggio Emilia, in piazza dei Martiri del 7 luglio (ore 15) manifestazione per la pace promossa dall’Associazione dei Volontari Ucraini in Italia a un anno dalla guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina.
Alla manifestazione partecipano l’Associazione dei Liberali Democratici Europei, +Europa, Volt, PSI, Italia Viva e Azione.
“L’invasione russa – si legge in una nota – oltre ad aver portato nel paese morte e distruzione, rappresenta un chiaro attacco ai valori della libertà e della democrazia. Non possiamo rimanere indifferenti davanti all’imperialismo della Russia di Vladimir Putin. Non possiamo confondere l’equilibrio nel giudizio con l’equivalenza delle ragioni.
Crediamo tutti nella pace. Ma riteniamo anche che solo nella libertà e nella giustizia possa esistere pace. Una vittoria russa in Ucraina destabilizzerebbe l’Europa e metterebbe in discussione i principi fondanti di quel nuovo Occidente, fatto di democrazia e società aperta, faticosamente costruito a partire dal 1945. Riteniamo infine essenziale sostenere la resistenza Ucraina, economicamente e militarmente”.
In conclusione, l’appello alla cittadinanza reggiana “a partecipare a quello che sarà un momento di raccoglimento ma anche di condivisone della speranza.“
Venerdì l’associazione dei Volontari Ucraini (Abyi) è stata ricevuta dal sindaco Luca Vecchi dal presidente della Provincia Zanni e da delegati di Mondinsieme.
L’incontro “è stata occasione per esprimere le comuni preoccupazioni sul perdurare del conflitto e sulle condizioni di sofferenza del popolo ucraino. Al contempo, i rappresentanti ucraini hanno voluto ringraziare il Comune e i diversi enti locali della Provincia che in questi mesi si sono prodigati per raccogliere fondi e per attivare azioni di solidarietà verso i luoghi della guerra e la popolazione in fuga dal Paese”.
“Oltre con la raccolta di aiuti, tramite la Protezione civile – ha detto fra l’altro Vecchi – la vicinanza di Reggio Emilia al popolo ucraino si è manifestata in un’accoglienza di persone rifugiate, in particolare donne e minori, che è stata molto forte nella prima fase di guerra e continua ancora oggi. Un’accoglienza ‘diffusa‘ nelle case, presso famiglie, sul territorio, come di solito avviene nella nostra città; attuata attraverso i servizi sociali e per rifugiati, e che si è tradotta anche nell’iscrizione di bambini e ragazzi alle scuole, da quelle d’infanzia alle superiori. Così continuerà ad essere.
“Il nostro sostegno al popolo dell’Ucraina è pieno ed inequivocabile fin dall’inizio – ha concluso il sindaco – Serve però mettere in campo tutto ciò che serve per raggiungere la pace”.