12/2/2023 – La Prefettura di Reggio Emilia plaude all’operazione avviata da un controllo della Polizia di Stato e della Polizia locale, e proseguita dalla Guardia di finanza e grazie alla quale è stato scoperto un laboratorio di Novellara in cui venivano confezionati “ingenti quantitativi di capi contraffatti di note case di moda, ora posti sotto sequestro”.
Tutto è nato – fa sapere la Prefettura un controllo svolto presso l’abitazione in zona stazione a Reggio di un cittadino cinese, in cui gli operatori della polizia di stato del posto di polizia Turri e quelli della polizia locale hanno richiesto il supporto dei finanzieri reggiani, a seguito del ritrovamento di poche migliaia di euro.
I successivi approfondimenti delle Fiamme Gialle hanno permesso di rinvenire, occultati tra le intercapedini della soffitta dell’appartamento, oltre 200.000 euro in contanti, contenuti in alcuni sacchi, la cui origine è in corso di approfondimento.
Tenuto conto degli importanti precedenti penali del soggetto ( associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio, sfruttamento della prostituzione) e dell’evidente sproporzione tra l’ingente disponibilità di contanti, supercar e oggetti di valore detenuti in casa (casse di vino pregiato per 30.000 euro), a fronte di modeste dichiarazioni dei redditi, la perquisizione è stata estesa anche presso la residenza dell’interessato, sempre a Novellara.
Sul posto, i finanzieri del Gruppo di Reggio Emilia e delle Tenenze di Guastalla e Correggio hanno scoperto il laboratorio, con all’interno – in precarie condizioni igieniche e di sicurezza – 5 lavoratori in nero di etnia cinese e circa 10.000 prodotti con marchi presumibilmente contraffatti, tra capi di abbigliamento ed etichette, sottoposti quindi a sequestro e per i quali sono in corso accertamenti.
Sequestrati anche gli interi locali aziendali, i macchinari e il furgone con cui veniva trasportata la merce; tutti riferibili al titolare di una ditta individuale – anche lui di etnia cinese – denunciato per contraffazione, oltre alle contestazioni elevate in materia di lavoro, attesa la posizione di irregolarità dei 5 soggetti trovati all’interno dell’opificio.
Il cinese dal quale è scaturita l’operazione è stato invece denunciato alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia per riciclaggio, abusiva attività finanziaria, omessa dichiarazione dei redditi e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento.
La decisione di intensificare la presenza delle forze di polizia in quella zona “è stata presa dal prefetto, Iolanda Rolli, che, dopo aver consultato più volte il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi da ultimo lo scorso 20 dicembre, e dopo aver ascoltato anche una rappresentanza degli abitanti di quel quartiere, ha chiesto al questore, Giuseppe Ferrari, di predisporre appositi servizi, a cui partecipa anche la polizia locale”.
Soddisfatta dell’attività la dottoressa Rolli, secondo cui “proprio grazie alla sinergia tra le forze di polizia e, in particolare, del qualificato apporto della guardia di finanza, è stato possibile realizzare questa operazione. Faccio quindi i complimenti al comandante provinciale, Filippo Ivan Bixio, e al personale della guardia di finanza che, coniugando profonde conoscenze tecnico-giuridiche con una brillante capacità di indagine, ha reso possibile il raggiungimento di questo risultato, dando seguito ai controlli espletati dalle altre forze di polizia“.
“L’episodio – ha proseguito il prefetto – testimonia come l’intensificazione dei servizi in quella zona sia volta al duplice scopo di innalzare i livelli di sicurezza degli abitanti e di precludere la possibilità alla criminalità di creare “zone franche” dove poter sviluppare traffici illeciti, anche di tipo economico finanziario“.