14/1/2023 – Alla Cgil di Bologna lo spiegano come un errore del dj, ma l’incidente politico-musicale accaduto ieri sera al congresso della Cgil di Bologna sta creando imbarazzi e polemiche. E a ragione. Perchè quando il neoeletto Michele Bulgarelli è stato proclamato segretario del sindacato, ed è salito sul palco alla presenza del segretario generale Maurizio Landini, al circolo Arci di San Lazzaro di Savena, è infattiu partito l’Inno dell’Unione Sovietica, che peraltro ha la stessa musica dell’attuale inno della Russia.
La versione diffusa ieri sera è stata però quella più celebre dell’Unione Sovietica, cantata dal coro dell’Armata Rossa, e non quella con il testo aggiornato in epoca Putin.
Si sarebbe trattato, si affrettano a spiegare alla Cgil , di un malinteso con la regia: alla proclamazione del segretario sarebbe infatti dovuta partire l’inno dell’Internazionale, storico canto del comunismo e della socialdemocrazia europea. Ma alla consolle qualcosa è andato storto e anziché la celebre musica di Degayter composta nel 1888 (il testo di Pottier è del 1871, scritto per celebrare la Comune di Parigi) è partito l’Inno dell’Unione Sovietica.
La pagina Facebook del sindacato dei pensionati ha pubblicato un video che riprendeva la scena, poi tolto in fretta e furia quando ci si è accorti dello scivolone che inizialmente era sfuggito a tutti. Ma non al centrodestra, in particolare a Fratelli d’Italia: il viceministro Galeazzo Bignami ha rilanciato il video nella sua pagina fb.
“Landini si scusi – commenta il capogruppo alla Camera di Fdi Tommaso Foti – e condanni pubblicamente quanto avvenuto ieri sera a Bologna. È un’offesa alle tante vittime del popolo ucraino che combattono per la libertà. E Landini, che era presente all’evento, ne prenda immediatamente le distanze”.
L'Eretico
15/01/2023 alle 14:57
Idioti!
Un po’ di Russia gli farebbe bene. Farebbero qualche congresso di meno.