8/11/2022 – Beni immobili,beni mobili registrati come automobili, furgoni camion, oltre a quote societarie per circa 4,5 milioni di euro sono stati confiscati dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di C remona, con il supporto delle fiamme gialle di Roma, Catanzaro e Crotone, in esecuzione di un provvedimento di confisca emesso dalla C orte d’Appello di Bologna e confermato dalla Corte di Cassazione, tra Verona, Reggio Emilia, Bologna, Parma, Catanzaro, Crotone e Roma,
scaturito dal processo ”Aemilia” che ha disarticolato il ramo emiliano e lombardo del clan
L’azione dei finanzieri di Cremona, svolta nell’ambito dell’operazione “Demetra”, poi confluita nell’operazione Aemilia diretta dalla Dda di Bologna, ha preso spunto da un episodio di usura perpetrato ai
danni di un imprenditore cremonese da parte di un usuraio piacentino, proseguita con gli approfondimenti ed analisi dei flussi finanziari,
che hanno consentito di portare alla luce ulteriori episodi delittuosi commessi ai danni di imprenditori emiliani.
Nel corso dell’indagine è stato ricostruito il sistema criminale attraverso il quale la consorteria ‘ndranghetista, “anche grazie a società fasulle appositamente costituite da professionisti conniventi,
riusciva a reinvestire nel circuito legale ingenti risorse frutto della sua azione delittuosa”.
I proventi dell’associazione criminale sono stati quindi riciclati attraverso molteplici investimenti: in complessi immobiliari, in strutture turistico alberghiere, società agricole, società edili ed immobiliari, imprese di trasporti e logistica.
Il provvedimento patrimoniale eseguito oggi, che si aggiunge alle confische da oltre 57 milioni di euro già operate negli scorsi anni, consentirà di acquisire in via definitiva al patrimonio dello Stato:
-36 immobili ubicati nelle province di Crotone, Reggio Emilia, Parma, Roma e Verona;
17 società di capitali operanti nel settore dell’edilizia, logistica, consulenza alle imprese e ristorazione nelle province di Bologna, Modena, Parma, Catanzaro, Roma e Reggio Emilia;
8 automezzi per un valore complessivo stimato di circa 4,5 milioni di euro.
“L ‘odierna attività della Guardia di Finanza si inserisce nella più ampia strategia istituzionale volta a rafforzare l’azione di aggressione dei patrimoni illeciti nei confronti delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, contrastandone l’infiltrazione
nell’economia legale e colpendole nel cuore dei propri interessi economici, così da restituire alla collettività, per finalità sociali, ibeni indebitamente accumulati”.
Il terzo occhio
09/11/2022 alle 08:07
Ci sono anche gli ‘ignoti’ cittadini.. taglieggiati dalle varie piccole imprese, tipo immobiliari, che coi trucchetti indegni della mafia più becera, e con la complicità della ‘fuffa’ del Tribunale, non esitano a far finire nel penale anche il più onesto dei reggiani.
Gualtiero
09/11/2022 alle 08:58
E’ il Sistema Giustizia che andrebbe monitorato a fondo e attraverso tutte le figure che lo rappresentano. Infatti spesso parte da lì ‘l’intoccabilità’ di molti individui senza scrupoli e privi di onestà.