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Violenza sulle donne, piano regionale
Intanto Giunta e maggioranza “sparano” sulle forze dell’ordine

7/10/2022 – La Regione Emilia-Romagna presenta le  schede attuative del Piano regionale contro la violenza sulle 

donne approvato nell’ottobre 2021. Ma dopo la commissione in viale Aldo Moro di questa mattina scoppia il caso, perchè la Lega  accusa la Giunta Bonaccini di delegittimare le Forze dell’ordine. 

“Dire che le Forze dell’ordine e la magistratura che indagano sui  casi di violenza alle donne sono inadeguate, non celeri e  incapaci significa offendere chi ogni giorno si impegna per  difenderci fisicamente e rispettare i nostri diritti- attacca Maura Catellani, consigliera regionale del Carroccio- le parole hanno un peso e, in assenza di dati certi, un’istituzione come la Regione non può esporsi in questo modo”.

In mattinata l’assessora  regionale alle Pari opportunità, Barbara Lori, ha presentato in  commissione le schede di intervento del Piano antiviolenza, che definiscono le attività da realizzare su base triennale a livello regionale e locale, definendo tempi e modi di realizzazione e di monitoraggio. 

Si va dallo sviluppo di un sistema regionale e territoriale di  contrasto alla violenza di genere alle azioni di prevenzione rivolte ai giovani. Dalla rilevazione dei fenomeni di violenza  nei consultori all’implementazione dei percorsi di presa in carico in emergenza-urgenza delle donne vittime di violenza. Dal  miglioramento dell’accoglienza delle donne in casi di tratta o sfruttamento lavorativo, fino al consolidamento delle case rifugio e del sostegno ai figli delle vittime.

Maura Catellani

Le schede, spiega Lori, sono “il frutto di un lavoro condiviso e permettono di realizzare molteplici azioni per la promozione di una cultura di  genere, come la formazione di insegnanti, mediatori e mediatrici  culturali e la collaborazione con le Forze dell’ordine.

Ora, econdo la Lega, il Piano antiviolenza  della Regione Emilia-Romagna ha una “buona impostazione”, ma è la  bozza di risoluzione preparata dalla Giunta Bonaccini che ha  fatto saltare sulla sedia i consiglieri del Carroccio, perchè  “contiene elementi gravi da cui ci dissociamo- afferma Catellani-  non tutti i Paesi europei hanno lo stesso livello di sensibilità e attenzione sul tema ed è giusto arrivare a una normazione minima, ma non si può dare per scontato, come invece fa la bozza della Giunta, specie nell’articolo 11, che le autorità di pubblica sicurezza e i giudici coinvolti nella gestione dei casi di violenza non operino con la necessaria tempestività dopo la  presentazione delle denunce o che vengano emesse sentenza sulla base di un’interpretazione delle leggi in chiave sessista e  +secondo stereotipi dannosi per le donne”.  

Di questa bozza, dunque, “condividiamo solo le finalità generali quanto a prevenzione e assistenza a chi subisce violenza- ribadisce la consigliera- ma nessuna condivisione delle gravi accuse mosse nei confronti delle autorità di pubblica sicurezza e della magistratura. Il nostro voto è stato a favore di una direttiva comunitaria che sostenga la prevenzione e l’assistenza a chi subisce violenza, auspicando una base unica sanzionatoria attraverso una legislazione europea omogenea e organica. Ma il voto è contrario alle offese generiche contro organi dello Stato all’interno della risoluzione della Giunta e della maggioranza Pd-Verdi-Sinistra”.

(FONTE: AGENZIA DIRE)

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