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I palestinesi e le stragi di Ustica e Bologna
Giovanardi rivela i documenti segreti
declassificati dal governo Draghi

DI CARLO GIOVANARDI*

Carlo Giovanardi

9/10/2022 – Grazie al governo Draghi che ha deciso di declassificare documenti segreti, posso finalmente rendere pubblico quello che nel 2016 avevo potuto leggere e annotare come membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Aldo Moro. Solo due anni fa, viceversa, ero stato convocato a palazzo Chigi dal governo Conte per sentirmi ripetere per l’ennesima volta che quegli atti dovevano rimanere segreti per tutelare l’interesse nazionale.

Per capire l’importanza di questa decisione riporto il testo di alcuni documenti, gia depositati all‘Archivio di Stato, raggruppati in un fascicolo intitolato significativamente “Ustica“. Fanno riferimento al carteggio tra il governo italiano e la nostra ambasciata a Beirut, ossia con l’ex capo centro del Sismi a Beirut, colonnello Giovannone, dopo il sequestro a Ortona agli autonomi di Daniele Pifano di missili terra-aria, a causa del quale finì in carcere anche Abu Salek, residente a Bologna, referente dei palestinesi in Italia:

  • Il 16 novembre 1979 si afferma che Arafat ha compreso che l’episodio di Ortona costituisce la prova, sino ad allora mancante, della collusione tra palestinesi e terrorismo internazionale, che potrebbe coinvolgerli per operazioni più efferate degli anni precedenti, tra cui la stessa vicenda Moro;
  • Il 12 maggio 1980 si fa presente che il 18 sarebbe scaduto l’ultimatum quale termine ultimo per la risposta da parte delle autorità italiane alla richiesta del Fronte di scarcerare Salek, notando che in caso di risposta negativa la maggioranza della dirigenza e la base del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina intende riprendere, dopo sette anni, la propria libertà d’azione nei confronti dell’Italia e dei suoi interessi, con operazioni che potrebbero anche colpire innocenti. L’interlocutore ha lasciato capire che il ricorso all’azione violenta sarebbe la conseguenza di istigazione della Libia, diventata il principale sponsor dell’Fplp; ha affermato che nessuna azione avrà luogo prima della fine di maggio e probabilmente senza che vadano date specifiche comunicazioni;
  • Il 27 giugno alle ore 10 (la stessa sera esploderà il Dc9 Itavia sui cieli di Ustica, ndr.) il capo centro di Beirut riferisce che “l’Fplp avrebbe deciso di riprendere totale libertà di azione senza dare corso a ulteriori contatti a seguito del mancato accoglimento del sollecito del nuovo spostamento del processo. Se il processo dovesse aver luogo e concludersi in senso sfavorevole mi attendo reazioni particolarmente gravi in quando l’Fplp ritiene di esser stato ingannato e non garantisco sicurezza ambasciata Beirut“.

Da questi documenti e da quelli non ancora depositati si evince che l’episodio di Ortona mise in discussione il cosiddetto “Lodo Moro”, secondo il quale i palestinesi potevano far passare liberamente armi ed esplosivo sul nostro territorio in cambio di una moratoria sugli attentati in Italia dopo quello all’aeroporto di Fiumicino che era costato nel 1973 ben 34 morti e 15 feriti.

Stazione di bologna, 2 agosto 1980

Ancora più inquietante risulta la presenza a Bologna l’1 e il 2 agosto del terrorista tedesco Thomas Kram, collaboratore di Carlos, nei cui confronti la Procura di Bologna ha archiviato negli anni scorsi l’indagine sostenendo che non esiste prova dell’esistenza del famoso Lodo.

Ricordo poi che domenica ricorre il 40° anniversario dell’attacco terroristico alla sinagoga di Roma, sferrato da militanti palestinesi, senza nessun servizio di vigilanza per la Comunità ebraica di Roma, malgrado i servizi avessero segnalato il pericolo di attentati. Tre degli attentatori non vennero mai identificati; il quarto venne poi arrestato in Grecia, ma fatto fuggire dopo la richiesta di estradizione in Italia.

Attentato alla Sinagoga di Rom: il piccolo Stefano in braccio a un vigile

Siamo di fronte a una lunga scia di sangue sulla quale gli storici ma soprattutto i magistrati dovrebbero continuare a indagare, adesso che le carte sono pubbliche e non dovrebbe più esiste quella “ragion di Stato” che ha indotto troppi e per troppo tempo a voltarsi da un’altra parte o addirittura a mettere in atto pacchiani tentativi di depistaggio, inventandosi inesistenti battaglie aeree e fantomatici missili lanciati dai nostri alleati francesi e statunitensi.

*ex senatore

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