DI CARLO GIOVANARDI*
9/10/2022 – Grazie al governo Draghi che ha deciso di declassificare documenti segreti, posso finalmente rendere pubblico quello che nel 2016 avevo potuto leggere e annotare come membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Aldo Moro. Solo due anni fa, viceversa, ero stato convocato a palazzo Chigi dal governo Conte per sentirmi ripetere per l’ennesima volta che quegli atti dovevano rimanere segreti per tutelare l’interesse nazionale.
Per capire l’importanza di questa decisione riporto il testo di alcuni documenti, gia depositati all‘Archivio di Stato, raggruppati in un fascicolo intitolato significativamente “Ustica“. Fanno riferimento al carteggio tra il governo italiano e la nostra ambasciata a Beirut, ossia con l’ex capo centro del Sismi a Beirut, colonnello Giovannone, dopo il sequestro a Ortona agli autonomi di Daniele Pifano di missili terra-aria, a causa del quale finì in carcere anche Abu Salek, residente a Bologna, referente dei palestinesi in Italia:
Da questi documenti e da quelli non ancora depositati si evince che l’episodio di Ortona mise in discussione il cosiddetto “Lodo Moro”, secondo il quale i palestinesi potevano far passare liberamente armi ed esplosivo sul nostro territorio in cambio di una moratoria sugli attentati in Italia dopo quello all’aeroporto di Fiumicino che era costato nel 1973 ben 34 morti e 15 feriti.
Ancora più inquietante risulta la presenza a Bologna l’1 e il 2 agosto del terrorista tedesco Thomas Kram, collaboratore di Carlos, nei cui confronti la Procura di Bologna ha archiviato negli anni scorsi l’indagine sostenendo che non esiste prova dell’esistenza del famoso Lodo.
Ricordo poi che domenica ricorre il 40° anniversario dell’attacco terroristico alla sinagoga di Roma, sferrato da militanti palestinesi, senza nessun servizio di vigilanza per la Comunità ebraica di Roma, malgrado i servizi avessero segnalato il pericolo di attentati. Tre degli attentatori non vennero mai identificati; il quarto venne poi arrestato in Grecia, ma fatto fuggire dopo la richiesta di estradizione in Italia.
Siamo di fronte a una lunga scia di sangue sulla quale gli storici ma soprattutto i magistrati dovrebbero continuare a indagare, adesso che le carte sono pubbliche e non dovrebbe più esiste quella “ragion di Stato” che ha indotto troppi e per troppo tempo a voltarsi da un’altra parte o addirittura a mettere in atto pacchiani tentativi di depistaggio, inventandosi inesistenti battaglie aeree e fantomatici missili lanciati dai nostri alleati francesi e statunitensi.
*ex senatore