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Il crepuscolo degli dei cooperativi
Sicrea, azienda all’asta per 500 mila euro
Una storia cominciata col crac Cmr

6/9/2022 – Andrà all’asta a un prezzo stracciato, 500 mila euro, il ramo d’azienda principale di Sicrea, l’azienda creata da Legacoop per assorbire i cantieri delle grandi cooperative di costruzioni finite a fondo, ed essa stessa collassata sotto il peso dei debiti, con concordato guidato da Alfredo Medici e rimasta in vita tra le braccia di un imprenditore privato romano.

La base d’asta è, appunto, 500 mila euro per “edifici civili e industriali, licenze, permessi, beni strumentali mobili e immobili, macchinari, contratti in corso conclusi per l’esercizio e contratti di lavoro”. La cessione tuttavia esclude “i crediti maturati anteriormente, i debiti e le passività”, oggetto del concordato.

Immagine dal sito Sicrea, prima del disastro

L’apertura delle buste è fissata per le 16,30 del 9 settembre presso la sede dell’Istituto Vendite Giudiziarie in via Saragat a Reggio Emilia, e le offerte dovranno pervedire all’Ivg entro le 12 della stessa giornata. L’aggiudicazione, sempre che l’asta non vada deserta, avverrà nella stessa giornata, come passaggio obbligato, davvero in zona Cesarini, verso l’adunanza dei creditori di Sicrea in programma il 22 settembre.

Sicrea è in liquidazione dal marzo 2020 con perdite per oltre 21 milioni: due mesi prima si era dimesso il presidente Luca Bosi, che l’aveva guidata per otto anni sin dalla fondazione, avvenuta in fretta e furia dopo il crac della cooperativa Muratori Reggiolo. All’epoca era Siteco, poi è diventata Sicrea Spa, poi Srl, mano a mano che assorbiva cantieri e dipendenti delle grandi imprese al tracollo. I soci erano Unieco, Coopsette, CCC e Tecton, che è stata l’ultima a finire in lquidazione coatta amministrativa. E l’ombra lunga del disastro appariva già inevitabilmente all’orizzante.

La vendita all’asta del ramo d’azienda principale (altri due sono già stati venduti a Modena) appare simbolicamente come il minuto finale del crepuscolo dei colossi cooperativi che dettavano legge nell’economia e nella politica emiliana. L’istante prima che precede ilbuio definitivo, con la chiusura del libro di una storia economica e solidaristica gloriosa durata oltre un secolo.

Storia che perla verità non finisce qui, perchè qualcuno appare deciso ad aprire un altro capitolo.

Sicrea era nata sulle ceneri della Cmr, andata in concordato nel marzo 202 con oltre duemila famiglie di Reggiolo e della Bassa che nella “cooperativa mamma” hanno perduto i loro risparmi, rimborsati solo al 40 da Legacoop.

Ora ben 124 di quei soci prestatori, in rappresentanza di 250 libretti di risparmio, a distanza di dieci anni dal crac hanno presentato un atto di denuncia penale alla Prpocura della Repubblica di Reggio Emilia per fatti e maneggi accaduti prima del concordato, e dei quali non erano stati messi a conoscenza.

Nell’attesa che la Procura si muova, in questi giorni qui soci cercano di incontrare leader e candidati delle liste in corsa alle elezioni politiche: chiedono di non essere dimenticati e che il dossier Cmr venga riaperto soto una luce nuova. Perchè ciò che è avvenuto a Reggiolo, non accada mai più.

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