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Crac Reggiolo: i soci traditi non si rassegnano
Incontro con la Lega regionale: “Risarcire le famiglie, Bonaccini si muova”

19/9/2022 – Il crac Cmr e la rabbia mai sopita di migliaia soci prestatori, che hanno perso i loro risparmi nel tracollo di dieci anni fa, sono decisamente il convitato non più tanto di pietra di questa campagna elettorale reggiana. Il trionfo e la rovinosa caduta della Muratori Reggiolo sono il paradigma della sorte seguita dalle grandi cooperative Lega e, per la proprietà transitiva, del declino di un’egemonia della sinistra emiliana che non sia puro cemento, è il caso di dire, del sistema di potere.

I soci prestatori, mobilitati da Manila Maffei che ha promosso la denuncia penale con ben 124 firme per le vicende della coop Reggiolo, sono mobilitati sino all’ultimo giorno prima del silenzio elettorale nel tentativo di incontrare candidati ed esponenti politici per esporre le loro richieste. E nei giorni scorsi hanno visto i vertici regionali della Lega, per mandare avanti il discorso iniziato il 2 settembre a Reggio con Matteo Salvini. L’incontro è avvenuto a villa Montanarini, a Villarotta di Luzzara, con Matteo Rancan – commissario della Lega emiliana e capogruppo in Regione, e i consiglieri regionali reggiani Gabriele Delmonte e Maura Catellani. Dall’altra parte del tavolo una delegazione dei risparmiatori traditi guidata da Maffei.

“Abbiamo ascoltato e analizzato le istanze dei prestatori della Cmr – hanno detto dop ol’incontro Rancan, Ctellani e Delmonte – che da un decennio stanno cercando di ottenere giustizia rispetto al maltolto. Come abbiamo promesso loro, la nostra volontà è quella di presentare un’interrogazione alla Giunta regionale nella qualche chiederemo di fare il punto della vicenda e, soprattutto, per chiedere al governatore Bonaccini dove sia stato in tutti questi anni in cui si consumava la tragedia economica di queste famiglie.”

“Questi risparmiatori aspettano da troppi anni risposte dalla Regione Emilia-Romagna hanno aggiunto – e noi intendiamo squarciare il velo di silenzio che sta coprendo da troppo tempo questo crac: vogliamo che Bonaccini prenda atto della situazione e, soprattutto, lo solleciteremo a prendere i provvedimenti necessari a consentire un equo ristoro delle perdite subite”.

Perchè a dieci anni dall’apertura del concordato, tuttora aperto, la situazione rimane drammaticamente in rosso. La Cmr di Reggiolo ha tuttora 91 milioni 960 mila euro di debiti, un attivo circolante contabile di 26 milioni 91 mila euro e un patrimonio netto negativo di circa 71 milioni. I circa 2mila 500 soci prestatori reclamano oltre 30 milioni, ma nelle condizioni attuali molto difficilmente potranno ricevere più di qualche spicciolo.

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