4/9/2022 – Nuovo passo verso le adozioni di bambini da parte di coppie gay. Lo ha compiuto il Tribunale per i Minorenni di Bologna che ha dato il via libera all’adozione di una bambina da parte di una coppia di donne di Parma che vivono insieme da 11 anni e dal 2018 sono unite civilmente. L’unione davanti al sindaco era avvenuta poco prima che la bambina nascesse con fecondazione della madre tramite tecniche di procreazione eterologa da parte di donatore (il padre) ignoto.
L’adozione – scrivono nella sentenza i giudici minorili – risponde “pienamente al superiore interesse della minore, consentendole di godere della continuità affettiva, educativa ed emotiva di una famiglia solida e stabile, nella quale la stessa ha potuto costruire la propria identità”.
E “il cognome è una parte essenziale e irrinunciabile della personalità”.
Come ha ricostruito oggi la Gazzetta di Parma, un mese dopo la nascita della bimba il sindaco Pizzarotti l’aveva iscritta all’anagrafe, riportando entrambi i cognomi delle donne. Il ricorso della Procura, però, aveva dato il via a un procedimento che dopo due anni ha portato alla cancellazione del cognome della compagna della madre.
Ma ora il tribunale, sancendo la stepchild adoption, vale a dire l’adozione del figlio del partner ha ridato alla piccola il doppio cognome.
“La relazione affettiva tra due persone dello stesso sesso che si riconoscano come parti di un medesimo progetto di vita costituisce a tutti gli effetti una famiglia – osservano i giudici – luogo in cui è possibile la crescita di un minore, senza che il mero fattore omoaffettività possa costituire un ostacolo formale”. La conseguenza è che la famiglia formata da una madre e da un padre, non costituisce più un diritto del bambino, ma diventa un optional.