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Baby gang sempre più pericolose
Bombe molotov contro la casa dei rivali
Minorenne reggiano rinchiuso in comunità

16/9/2022 – Un minorenne reggiano è stato portato in comunità sotto sorveglianza dalla Polizia di Stato, nella giornata di ieri 15 settembre , in esecuzione di una misura cautelare personale restrittiva emessa dal Gip, in relazione a un attentato incendiario un’abitazione compiuto il 14 maggio scorso. Il giovanissimo ha già numerosi precedenti per reati contro la persona e il patrimonio. Attentato compiuto con bombe molotov in piena regola, alle quali la banda del baby boss si era preparata con prove di confezionamento e lancio in un casolare abbandonato.

polizia Milano generica

Quel giorno di maggio, dunque, una famiglia residente in città aveva chiamato il 113 perchè qualcuno aveva lanciato due bottiglie incendiarie contro la porta di casa.

Subito le indagini, pur con la sorpresa degli investigatori, si concentravano sui figli minorenni della famiglia e su una lite, apparentemente banale, intercorsa con un altro gruppo di coetanei.

Gli appartenenti al gruppo con cui era nato un litigio- fanno sapere dalla Questura – “erano noti e monitorati dalla Squadra Mobile reggiana perché già emersi in contesti criminali”.

Così, sulla scorta delle prime informazioni raccolte dagli investigatori della Polizia di Stato, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna delegava alcune perquisizioni, che davano risultati sconcertanti.

Bottigli molotov fatta in casa

“In particolare, a carico di un minore già gravato da precedenti, anche recenti, per reati contro il patrimonio e la persona, venivano raccolti gravi indizi in ordine al porto ed alla detenzione di bottiglie incendiarie, di vetro, che avevano provocato fiamme in grado di propagarsi a seguito della rottura del vetro”. Insomma, bottiglie Molotov in piena regola dotate di liquido infiammabile con un lembo di stoffa come stoppino (poi rinvenuto parzialmente combusto durante la perquisizione.

Il lancio delle molotov, poi, allo stato delle indagini preliminari – precisa ancora via Dante – è emerso come organizzato ed anticipato da “prove” presso un casolare abbandonato.

IDa qui la misura cautelare eseguita giovedì 15 dalla della Squadra Mobilereggiana, che ha trasferito il minorenne dalla famiglia alla comunità.

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