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Scandalo affidi, inaccettabile il baratro della prescrizione
Perchè il tribunale rallenta le udienze?

DI LAURA CAVANDOLI*

6/7/2022 – Il processo sugli allontanamenti illeciti di Bibbiano, iniziato l’8 giugno è stato subito rinviato al 16 dicembre: come gli avvocati di Parte civile, sono anche io molto preoccupata per i tempi e il rischio di prescrizione cui potrebbe incorrere una vicenda che ha giustamente sconvolto l’intero Paese.

Se le udienze saranno fissate di sei mesi in sei mesi, con 17 imputati, 30 parti civili e centinaia di testimoni da ascoltare, i tempi del giudizio potrebbero dilatarsi fino ad arrivare alla prescrizione di alcuni dei reati contestati. A peggiorare la situazione, sono previsti alcuni spostamenti di giudici del collegio ad altri tribunali, che potranno determinare ulteriori ritardi. Sarebbe un fatto inaccettabile. Ad oltre 3 anni dall’esplosione dello scandalo, il procedimento che verte su accuse gravissime a chi avrebbe dovuto tutelare minori e famiglie è fino ad oggi avanzato molto a rilento, soprattutto a causa del Covid.

È il tempo di accelerare, non di rallentare, senza accettare come ineluttabili i tempi della giustizia italiana.

La vicenda di Bibbiano ha scoperto il vaso di Pandora del sistema degli affidi: tutto il Paese si aspetta sia fatta piena luce.

Dopo la prima condanna con rito abbreviato del principale imputato Foti a cui sono stati comminati quattro anni di detenzione, due anni di sospensione dalla professione e cinque di interdizione dai pubblici uffici, per dare risposte a famiglie e istituzioni il processo non può precipitare nel baratro della prescrizione.

*deputata Lega, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle comunità per minori 

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