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“Non mi candido e continuo a fare il sindaco”
Reggio si tiene Vecchi e il suo cerchio magico sino alla fine

27/772022 – I reggiani dovranno tenersi il sindaco Luca Vecchi, con relativo cerchio magico, sino alla fine della consigliatura. Lo si evince da dichiarazione lanciata sui social, e ripresa dall’Ansa, in cui il primo cittadino arsan – alla luce “delle numerose sollecitazioni” ricevute – afferma perentorio che “Reggio Emilia è la mia città e io continuo a fare il sindaco“. Dimettersi per candidarsi al Parlamento – aggiunge – “lasciare la città senza sindaco nel giro di pochi giorni, non credo sia responsabile soprattutto verso la mia città. La decadenza di tutti gli organi determinerebbe con ogni probabilità il commissariamento del Comune per molti mesi”.

D’altra parte, è evidente che con la drastica riduzione degli eletti (in Emilia Romagna saranno 43 tra Camera e Senato, rispetto ai 67 precedenti) e il prevedibile elevato numero di paracadutati in ogni schieramento, la gara per essere eletti sarà dura come non mai e soprattutto con poche certezze. Conviene davvero ai sindaci dei comuni capoluogo lasciare il certo per l’incerto, alla luce fra l’altro del robusto aumento per legge delle indennità di carica (oltre 11 mila euro lordi al mese, per i sindaci dei capoluoghi con oltre 100 abitanti, a regime nel 2024)?

Luca Vecchi su Facebook

“Reggio Emilia è la mia città e io continuo a fare il sindaco – così dunque Luca Vecchi sui social – Lo avevo già dichiarato a più riprese nei giorni e nelle settimane scorse, ma visto le numerose sollecitazioni credo sia opportuno ribadirlo. Non credo sia giusto dimettersi dalla carica di sindaco per rendersi disponibile alla candidatura al Parlamento”.

E ancora: “Non è solo una scelta politica la mia, è una scelta etica. Io sono fatto così. Grazie a tutti. Grazie davvero per le tante richieste di candidatura. Ho il privilegio di fare il sindaco della mia città: essere stato eletto due volte ha significato per me un mandato di massima responsabilità che ho sempre cercato di interpretare senza mai risparmiarmi”.
Per Vecchi “dimettersi, lasciare la città senza sindaco in pochi giorni, non credo sia responsabile verso la giunta, verso l’intero Consiglio comunale (comprese le minoranze) verso l’amministrazione, ma soprattutto verso la mia città. La decadenza di tutti gli organi determinerebbe con ogni probabilità il commissariamento del Comune per molti mesi”.

 
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Una risposta a 1

  1. Abracadabra Rispondi

    28/07/2022 alle 09:02

    Tutti pronti a dimettersi, dileguarsi o infrattarsi dietro ad ogni pretesto, pur di non candidarsi. Gatti tigrati depallizzati alla nascita, che strisciano come topi pur di starsene buoni, buoni al calduccio, dietro le fila. Uscire allo scoperto è calarsi le braghe una volta per tutte. Gli eunuchi tremano per l’ incontinenza. Un Linidor presto! Un Linidor ai pifferai da quattro soldi!

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