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Iren: boom di utili, ricavi, bollette e compensi
Quasi 1 milione agli amministratori

21/6/2022 – Sfiora i 219 milioni di euro l’utile di esercizio realizzato dal Gruppo Iren nel 2021, approvato oggi dall’assemblea degli azionisti (a porte chiuse), di cui 136 milioni per il pagamento dei dividendi a partire da metà luglio. In dettaglio i ricavi ammontano a 4,9 miliardi, in aumento del 33% rispetto ai 3,7 miliardi dell’esercizio 2020. L’incremento è determinato soprattutto dai maggiori ricavi energetici (per circa 1 miliardo) influenzati prevalentemente dall’incremento dei prezzi delle commodities.
Il margine operativo lordo (Ebitda) ammonta a poco più di 1 miliardo, crescendo del 9,6% dal 2020, in forza dell’ampliamento del “perimetro” del settore Ambiente (che ha portato in dote circa 24 milioni in più). Il risultato operativo (Ebit) è pari a 454,1 milioni di euro, in aumento del 9,3% rispetto ai 415,4
milioni di euro dell’esercizio 2020.

L’indebitamento finanziario netto è di 2,9 miliardi in calo di 42 milioni rispetto all’annoscorso. Gli investimenti lordi realizzati nel periodo ammontano a 955 milioni, in crescita (+4,7%) rispetto ai 913 milioni di euro del 2020.

Gli azionisti di Iren hanno fissato in 967.000 annui lordi l’importo massimo complessivo per la remunerazione di tutti gli amministratori (inclusi sia i compensi previsti per quelli investiti di particolari cariche, sia i “gettoni” per la partecipazione alle riunioni interne) assegnando a ciascuno dei 15 membri del Cda uno “stipendio” di 30.000 euro lordi annui, un aumento di colpo di settemila euro/anno, rispetto ai 23 mila preCedenti. Ai quali ovviamente vanno aggiunti i rimborsi delle spese sostenute per le incombenze d’istituto.

Proprio questo aspetto ha fatto discutere nei giorni scorsi a Reggio Emilia il cui Comune è uno dei soci pubblici – col 6,4% delle quote – dell’azienda. Una ventina di consiglieri comunali della Lega ha invitato i sindaci a votare contro la delibera suglki emolumenti, che comprende anche gli aumenti per presidente (Dal Fabbro) e vicepresidente (Moris Ferretti).
“Non pensiamo sia corretto, meritorio e serio chiedere un aumento di stipendio per i manager di una azienda il cui indebitamento viaggia verso i 2905 milioni di euro”, attaccano oggi i consiglieri di Coalizione civica Fabrizio Aguzzoli e Dario De Lucia. “Pensiamo sia davvero negativo proporre un aumento
di stipendio – aggiungono – per i manager di una azienda che si presenta ai cittadini con bollette aumentate in modo significativo proprio nell’anno in corso”.

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