1/6/2022 – Reggio Emilia ha il suo primo prodotto De.C.O. – Denominazione comunale di Origine: è il Cappelletto Reggiano, mirabile prodotto della storia, della cucina e della maestria della rezdore distinto nettamente dai tortellini di Bologna e Modena nonchè dagli anolini parmigiani. Le sue le piccole dimensioni e la forma inconfondibile si tramandano da generazioni e generazioni (con variazioni concesse solo sul ripieno), testimonianza viva di quella che in tempi arcaici fu una pietanza sacra propiziatrice di fertilità. Non a caso ancora oggi è il piatto della domenica per eccellenza.
Questo pomeriggio, alle 18.30, in occasione della VII Commissione Consiliare viene presentato il risultato del primo lavoro di indagine e redazione del disciplinare, svolto su uno dei piatti di punta della cucina reggiana, appunto i cappelletti, presenti per l’occasione anche i membri della Commissione De.C.O. di Reggio Emilia e gli esperti esterni che sono stati consultati nel corso del lavoro di ricerca.
La Commissione, che con laboratori e naturalmente assaggi sul campo, è riunita nei locali di Pause – Atelier dei Sapori, ai Chiostri di San Pietro.
Durante l’incontro è stato riservato un momento alla studentessa universitaria Chiara Davolio che ha prodotto una tesi magistrale sull’argomento, seguendo in prima persona l’iter per l’attribuzione del marchio De.C.O. al Cappelletto Reggiano, nell’ambito della collaborazione tra Comune e UniMore.
La Denominazione Comunale d’Origine è la certificazione del settore agroalimentare nata con l’obiettivo di legare un prodotto enogastronomico al proprio territorio d’origine e prevede il riconoscimento della storicità e della tipicità di una specialità locale, con la stesura del relativo disciplinare di produzione.
La Giunta ha approvato il disciplinare per il Cappelletto Reggiano, stilato al termine dell’indagine dei commissari. D’ora in poi, il documento sarà inserito nel Registro De.C.O. cittadino e preso come riferimento per i ristoratori e le aziende produttrici di cappelletti che vorranno fregiarsi del marchio sulle proprie confezioni.
Questa denominazione è una delle iniziative “per la conservazione e valorizzazione dell’importante patrimonio enogastronomico della realtà reggiana, protagonista all’interno di uno dei contesti più prestigiosi e ammirati al mondo, per quanto riguarda l’ambito culinario”.
La Commissione tecnica, nominata lo scorso anno dal sindaco, è formata dall’assessora lMariafrancesca Sidoli (presidente) e da Giuliano Bagnoli, Daniela Govi, Maria Teresa Pacchioli e Andrea Pulvirenti.
In realtà l’opera di valorizzazione reggiano era nata qualche anno fa con l’Accademia (la prima del genere a Reggio Emilia) fondata da Fulvia Salvarani al Caffè Arti e Mestieri. E da lì hanno preso le mosse le richieste per l’attribuzione del marchio De.c.o al cappelletto reggiano.
Marco
03/06/2022 alle 15:39
Gentile Direttore, il cappelletto Reggiano e onorificenze a cantanti risollevano il morale. La prego di permettermi un allargamento della visione per quanto riguarda l’assessora Mariafrancesca Sidoli e le sue peripezie amministrative e politiche. L’articolo produce l’effetto di quando si mangiano cappelletti e cioè allargano lo stomaco e aumentano la fame. In questo caso aumentano la voglia di riflettere e allargano il campo. Dopo l’ennesima figura dell’assessora di Guidetti, definizione politica corretta del ruolo, per la pessima decisione di cancellare la notte rosa dal centro storico, con giustificazioni incredibili e alternative che avrebbero dovuto sommarsi e non escludersi l’un l’altra, ha dimostrato la sua assenza di idee e proposte per il futuro del centro storico. In questo modo ha voluto ignorare il sentimento dei reggiani e con supponenza imporre il punto di vista suo o meglio del Sindaco nella materia. L’assenza di visione e la mancanza di una vera politica per il centro e il commercio, la si denota anche dall’avere reintrodotto la tassa per le distese di bar e ristoranti, dopo aver promesso insieme al Sindaco, che cosi non sarebbe stato. A questo punto per la nostra splendida paladina del centro storico, del commercio e attività produttive della città, non rimane altro che dedicarsi al cappelletto reggiano. Ci mancherebbe è una cosa carina, ma la dimensione e sproporzione con i temi principali non sfugge. Immagino l’esplosione dei consumi di cappelletti, le pressanti richieste degli avventori che siano serviti solo prodotti DeCo, l’aumento delle garanzie qualitative e del business delle tante gastronomie per la gioia festante dei reggiani. Sarà una esperienza entrare al ristorante e chiedere: “vorrei un piatto di cappelletti reggiani De.Co e non quelli soliti e genuini che mi propinavate fino a ieri ( De.Co: Denominazione di Origine Comunale). Purtroppo gli anolini e tortellini delle città vicine avranno di che preoccuparsi. Il Primo risultato è l’istituzione di una sorta di commissione nominata dal Sindaco e presieduta dalla Sidoli che dovrà esprimersi al riguardo e governare la De.Co del Cappelletto Reggiano. Utilizzo l’ironia per evitare un linguaggio diverso e più diretto. Questo del Cappelletto avrebbe dovuto essere un provvedimento collaterale a decisione ben più importanti. L’iper attivismo dell’ambiziosa Assessora, l’ha portata anche a sostituirsi alla collega con delega al turismo, Annalisa Rabitti, molto più abile nei movimenti e solida, nel sostenere pubblicamente la validità della introduzione della tassa di soggiorno. Qualcuno deve ricordare alla Assessora che il Sindaco in sede di assegnazione delle deleghe le ha deliberatamente scorporato il turismo a differenza del passato. La mia riflessione e rispettosa critica non è finita qua e vorrei aggiungere altro al cv politico e amministrativo della inesperta assessora e parliamo del famoso regolamento dei “Dehors” per i locali, suo cavallo di battaglia, che a tutt’oggi appare dimenticato nel cassetto ed essere lontano. La colpa di questo ritardo non può essere attribuita alla Soprintendenza e sarebbe interessante capire la ragione di questo lassismo di un assessore lautamente pagato per svolgere il suo lavoro. Questa mancanza non tocca Parma, Modena e le altre città emiliane e romagnole e anche li avevano il problema della Soprintendenza. Non si capirebbe poi la ragione per cui la Soprintendenza punirebbe Reggio Emilia in questo modo. Il problema sta nel non lavoro della nostra Assessora. Assessora di Guidetti. L’opposizione naturalmente dorme sonni beati e dopo due sparate su giornali cartacei e web torna nel suo oblio. Il PD invece, proprio a causa della opposizione mancante, inizia ad avere lui stesso malumori e incertezze al suo interno sull’operato dell’assessora di area ex Forza Italia. Questi rumors circolano in città dopo il suo intervento in Consiglio Comunale di lunedì scorso, in occasione della discussione dell’OdG urgente presentato dalla Lega sulla cancellazione della notte rosa e che viene riferito essere stato poco apprezzato da molti esponenti del gruppo di maggioranza e che ha indotto il Capogruppo di +Europa a non prendere la parola in difesa del proprio Assessore. Questo sofismo politico non è ben compreso dai più, ma in politica è un segnale pesante che viene mandato all’interessato di turno. A fare la difesa d’ufficio è stato il solito “utile” Cantergiani, capogruppo PD, tra qualche tentennamento e poca coerenza dell’intervento con i fatti. Tutte queste decisioni cosi importanti declinate in negativo, denotano una assenza di idee o proposte di qualità dell’amministrazione per il centro storico e il commercio e che si sono aggiungono agli effetti della pandemia. Ha ragione la brava Presidente di Confedilizia, Annamaria Terenziani, che si chiede come si possa non fare un evento come le notti rose, che ovunque si svolgono in centro, perché si ritiene di non essere in grado di gestire l’evento correttamente e oltre a questo non avere uno straccio di idea e proposta all’arrivo della “quartq” estate di questa Giunta. La prossima Estate forse faranno di tutto e di più perché sarà la “quinta” ed “ultima” per Sindaco e la totalità della Giunta, ma non potrà essere di certo risolutiva e portata a reddito politico in positivo. Credo che la segreteria dei partiti di maggioranza a partire proprio dal PD si stia interrogando al riguardo. Lo stesso On. Graziano Del Rio credo stia osservando e da galantuomo si renda conto della situazione. Parlando della Giunta e dell’assessora competente per le materie di cui scrivo, la situazione è grave e non so se recuperabile. Dopo tutto quanto accaduto arriva per l’assessora la “scomunica” del suo partito +Europa, che fa sobbalzare il Sindaco, che fatica ad accettare attacchi alla sua prediletta ed obbediente collaboratrice. Guidetti in silenzio e credo non sia contento di questo baccano intorno alla sua creatura politica. Il siparietto del cappelletto dei due, Sindaco e Assessora, è stato simpatico per il popolino, ma infelice per chi osserva la politica con serietà a 360 gradi e unisce i punti neri con la penna ponendosi domande. Con un tempismo imperfetto e forse voluto per difendere l’assessora, arriva la nuova Associazione di Claudio Guidetti, “Crea Liberamente”, che effettivamente smuove le acque stagnanti della politica locale, ma troverà ostacoli per il mantenimento dello status quo. Forse il suo alleato migliore è proprio il Sindaco e viceversa, per sottrarsi alle pressioni interne delle varie componenti in lotta per il futuro. Le ridotte posizioni politiche rimaste per chi ha ambizione creeranno grandi cambiamenti nel PD e qua l’ideologia si scontra con la quotidianità. Guidetti detto che si occuperà dei temi e che non intende sostituirsi ai partiti e già qua troverà la sua prima salita. L’assessora pare non corrispondere alle attese e creare più problemi e che vantaggi, altro tratto in salita. Infine, l’uomo non ha ambizioni personali ma solo ideali e questo indebolisce il lavoro. Gianpietro Campani, l’uomo che ha indicato come coordinatore di +Europa insieme alla Sidoli, non agisce all’interno di una direttiva giornaliera, ma in base alla sua visione e convincerlo sempre non sarà semplice. Infine, l’elemento che fa pensare e andrebbe indagato: Il silenzio di Guidetti nella sua intervista circa l’operato ed esistenza dell’assessora, a cui è sempre stato legatissimo, è rumorosa quanto i decibel del concerto di sabato del Commendatore Ligabue. Speriamo che da tutto questo politichese possa arrivare qualche ravvedimento e buona proposta. Questa città ha bisogno e speriamo arrivino in fretta le amministrative, perché chiunque le vinca avrà una stagione nuova e un corretto entusiasmo amministrativo. Mi appello alla sua sensibilità circa la tutela della mia assoluta privacy, alla quale non intendo rinunciare