22/6/2022 – Bufera sull’avvocato Celestina Tinelli, ex presidente dell’Ordine avvocati di Reggio Emilia, disarcionata dai colleghi per l’affare Mescolini: Tinelli era intervenuta su Palamara – a sostegno della nomina di Mescolini alla Procura di Reggio Emilia. Ora il suo nome è comparso nell’elenco nella rosa dei dodici avvocati fornita dal Consiglio Nazionale Forense per la commissione d’esame del prossimo concorso nazionale per 500 posti da magistrato. Subito sono scattate perplessità e polemiche e non solo per le chat con Palamara a favore del dottor Mescolini, poi rimosso da Reggio Emilia causa contiguità al sistema Pd, ma perchè Tinelli aveva nascosto al consiglio dell’Ordine la sua deposizione alla commissione Csm che si occupava di Mescolini: fu il casus belli che provocò le dimissioni della maggioranza dei consiglieri, il commissariamento dell’Ordine e le nuove elezioni del Consiglio reggiane.
Senza troppi giri di parole, Giovanni Paolo Bernini, l’ex assessore di Parma perseguitato per anni da Mescolini e che a suo tempo mise sotto accusa Tinelli nella trasmissione di Nicola Porro, chiede al Colnsiglio Nazionale Forense di ritirare la sua candidatura alla commissione del concorso magistrati, invocando anche l’intervento della ministra Cartabia.
” Voglio pensare che il Cnf , per lacuna informativa, non conoscesse la vicenda che lega Celestina Tinelli a Palamara e Mescolini – sottolinea Bernini – Per tale motivo sono fiducioso che ritirerà immediatamente la candidatura a membro del concorso di colei che fece le pressioni per conto del PD su Palamara per ottenere la nomina del pm della Dda di Bologna a Capo della Procura di Reggio Emilia” .
E sarebbe paradossale, ha aggiunto l’esponente di Forza Italia, che “a colei che fu ed e’ tuttora evidentemente l’alfiere del PD nel sistema delle nomine apicali della Magistratura, fosse delegato il ruolo delicatissimo di influire sulla assunzione dei nuovi Magistrati. Naturalmente confido che il Ministero di Giustizia intervenga per respingere la inopportuna candidatura di Tinelli che, a nome e per conto di un partito politico, volle fortemente quel Procuratore Capo che per la prima volta nella storia della Magistratura italiana. il plenum del Csm ha allontanato sine die per incompatibilità ambientale a causa della collusione appunto con un partito politico, il PD.”