1/6/2022 – Sessantanove anni fa, il 2 giugno 1953 a Londra la Regina Elisabetta II veniva incoronata e iniziava un lungo regno che dura tutt’oggi. Ad assistere davanti a Buckingham Palace, in posto d’onore a quella cerimonia c’era anche il partigiano Glauco Monducci ‘Gordon’, originario di Reggio Emilia e comandante della squadra speciale partigiana dei Gufi Neri alle dipendenze della missione dei servizi segreti inglesi SOE Envelope guidata da Micheal Lees.
Monducci rimase gravemente ferito con Lees, durante l’ Operazione Tombola, l’attacco anglo-partigiano ideato dal SOE britannico e dai corpi speciali del 2nd Special Air Service guidati dal maggiore Roy Farran contro il comando tedesco della Linea Gotica Occidentale che aveva sede a Botteghe d’Albinea tra Villa Rossi e Villa Calvi.
All’attacco presero parte i ‘Gufi’ di Gordon Monducci (medaglia d’argento al valor militare per questa azione), ferito con Lees sulle scale di Villa Rossi, i commando britannici del 2nd SAS, partigiani della 26a Brigata Garibaldi di Gianni Farri (decorato anche con la Bronze Star Medal dagli americani per questa azione che tatticamente facilitò lo sfondamento della Linea Gotica dai primi di aprile 1945), quelli della 144° di Antonio Mattioli e il battaglione di russi guidati da Viktor Pirogov “Modena”.
L’invito all’incoronazione di Elisabetta II arrivò a Monducci direttamente dalla British Italian Society che gli offrì un viaggio a Londra dal 31 maggio al 6 giugno, in cui Gordon e altri cinque partigiani italiani incontrarono il primo ministro britannico di allora all’Università di Oxford, dove ricevettero un encomio solenne.
Come ricostruito nel libro “Il Bracciale di Sterline” di Matteo Incerti e Valentina Ruozi (Corsiero editore, 2020) tramite gli archivi del National Archive di Londra e la testimonianza raccolta da Antonio Farri (figlio di Antonio), il governo inglese offrì a Monducci di collaborare con i servizi segreti britannici in chiave anticomunista dopo la guerra, e lo stesso propose nel 1957 il governo americano per tramite di una associazione all’ ex comandante ‘garibaldino’ Gianni Farri, insignito con la Bronze Star Medal americana ed espulso ed epurato dal Pci di Reggio per aver criticato l’invasione sovietica in Ungheria.
Secondo quanto ricostruito entrambe le richieste di collaborazione non ebbero corso, tuttavia offrono un quadro di quel periodo storico di guerra fredda.
DA IL BRACCIALE DI STERLINE, DI MATTEO INCERTI E VALENTINA RUOZI
Sono i primi di maggio ed è da poco passato mezzogiorno. Glauco Monducci, l’ex partigiano Gordon, come tutti i giorni sta tornando a casa a piedi, con la borsa di pelle sotto il braccio per la pausa pranzo. Ad aspettarlo a casa ci sono la moglie Wally e il figlio Igor. Glauco sale le scale zoppicando: sono i segni di quella notte di guerra e di quella micidiale scarica di mitra sparata da un soldato tedesco, che hanno reso il suo arto destro più corto di cinque centimetri. Apre la porta e la moglie Wally gli dà un bacio di bentornato. Ma ha un sorriso più solare del solito. «Che cosa c’è cara?» chiede l’ex comandante del Gufo Nero mentre abbraccia il piccolo Igor. «Niente, accomodati a tavola» risponde la moglie. Glauco però, abituato già dai tempi di guerra a non lasciarsi sfuggire alcun particolare, nota che sulla tavola apparecchiata c’è una busta con un timbro insolito, che non è quello delle poste della Repubblica italiana. Mentre si siede la prende in mano e legge il nome del mittente: «British-Italian Society, London». La moglie lo guarda con un mezzo sorriso, convinta che contenga qualcosa d’importante. Glauco apre la busta: dentro c’è un biglietto semplice ed elegante. Traduce simultaneamente dall’inglese: «British-Italian Society. Il presidente, il segretario e i membri tutti della British-Italian Society hanno il piacere di invitare il ragionier Glauco Monducci a Londra come ospite d’onore dal 31 maggio al 6 giugno 1953, in occasione dell’incoronazione di Sua Maestà la regina Elisabetta II. La British-Italian Society porge questo invito come una piccola ricompensa e in segno di gratitudine da parte degli amici in Gran Bretagna». Glauco non trattiene l’emozione, ma continua a esplorare il contenuto della busta: c’è un secondo biglietto azzurro, con le indicazioni e il lasciapassare per la cerimonia. «2 giugno 1953: incoronazione di Sua Maestà la regina, posto riservato» legge a voce alta. La moglie lo guarda sbalordito. A tutto pensava meno a questo. «Prego caro? Dov’è che ti hanno invitato?»
«Vado a corte di Sua Maestà la regina!» esclama Glauco entusiasta.
«Porti anche me?» chiede lei ansiosa, già sognando di assistere in prima fila all’evento. «Temo di no: l’invito è esteso a me e ad altri tre combattenti italiani, c’è scritto, come riconoscenza per aver combattuto a fianco degli inglesi» dice con un pizzico d’orgoglio, certo di non ferire i sentimenti della moglie.
«Siamo alle solite. Questi inglesi ti portano sempre via. Basta che ritorni senza acciacchi questa volta. Se incontri quei matti con il basco rosso non farti venire strane idee…» commenta con fare scherzoso, abbracciandolo e stampandogli un bacio in fronte.
Nelle foto tratte da Il Bracciale di Sterline: l’invito di Gluaco Gordon Monducci, una foto del passaggio del corteo reale davanti a Buckingham Palace scattata da Monducci dal palco, Monducci e altri partigiani escono da Oxford , un ritaglio di un quotidiano dell’epoca sul suo viaggio e una foto di Glauco ‘Gordon’ Monducci comandante della squadra ‘Gufi Neri’. Monducci, Lees e Farri insieme a Reggio per l’assegnazione della cittadinanza onoraria di Reggio a Lees.