16/5/2022 – Il giudice di Reggio Emilia ha scarcerato i tre famigliari di Giuseppe Pedrazzini, l’anziano di 78 anni il cui cadavere è stato individuato in un pozzo vicino alla sua abitazione, a Cerrè Marabino, frazione del comune di Toano, la sera dell’11 maggio. Il recupero, dopo un lungo lavoro preparatorio, era avvenuto il mattino successivo.
Il genero Riccardo Guida, la moglie Marta Ghilardini e la figlia Silvia Pedrazzini, erano stati fermate poche ore dopo il ritrovamento del corpo su ordine della Procura di Reggio Emilia in quanto indagati di omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere. La Procura, che coordina le indagini dei carabinieri, aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, richieszgte rigettate per i reati di omcidio e sequestro di persona, mentre ha disposto a carico dei tre l’obbligo di dimora e di firma per la sopressione di cadavere. Secondo i loro difensori, avvocati Ernesto D’Andrea e Rita Giglioli, “non
ci sono indizi”.
I famigliari di Giuseppe Pedrazzini risultano indagati anche per truffa per aver percepito la pensione del parente nel periodo in cui era scomparso. Nel corso dell’udienza davanti al Gip si sono avvalsi della
facoltà di non rispondere, ma la figlia ha fatto alcune dichiarazioni “per chiarire un’intercettazione ambientale”, ha spiegato il difensore. La moglie ha l’obbligo di dimora nel comune di Toano, mentre figlia e genero a Taranto, dove hanno una casa: dovranno presentarsi quotidianamente a firmare negli
uffici della polizia giudiziaria.
All’uscita dal carcere di via Settembrini a Reggio Emilia, dove si trovavano da giovedì 12 Riccardo Guida, Silvia Pedrazzini e la vedova Marta Ghilardini, hanno scambiato alcune parole con i cronisti, poche battute ma sufficienti a tracciare un quadro inquietante del giallo di Toano: “Sappiamo solo che ci hanno
bloccato un rogito di una casa che doveva fare la madre (Marta Ghilardini, ndr) da 50mila euro, e che evidentemente a qualcuno non andava bene. C’è molto altro sotto e lo verrete a sapere…”.
“Io sono in pacifista e odio la violenza”, ha continuato Guida. “La morte di mio suocero? Non voglio parlarne”. La moglie Silvia aggiunge: “Sicuramente uscirà la verità e la verrete a
sapere. Perché non abbiamo denunciato la scomparsa di mio padre? Parlatene col nostro avvocato”.
(FONTE: ANSA.IT)