25/5/2022 – Il ripetersi di prolungati periodi di siccità arreca danni non solo alle attività agricole, ma all’intero ecosistema, con evidenti ripercussioni sull’economia del territorio e il benessere delle persone. La costruzione di infrastrutture, in grado di raccogliere le acque piovane da redistribuire nelle stagioni aride, sta diventando una priorità strategica per lo sviluppo di tutta la provincia.
La Regione Emilia Romagna ha recentemente chiesto un finanziamento statale per la progettazione di un invaso sul fiume Enza: questione che si trascina da oltre un secolo, ma che i cambiamenti climatici ora rendono indifferibile. Eppure si continua a litigare su quantità e qualità dell’intervento. Un grande invaso con diga, capace da solo di mettere in sicurezza il rifornimento di acqua all’agricoltura, in particolare per la salvaguardia dei prati stabili polifiti dell’Val d’Enza; oppure più invasi di ridotte dimensioni lungo il corso del fiume?
Il Lions Club Reggio Emilia Host “Città del Tricolore”, vuole offrire un momento di confronto qualificato in merito alle soluzioni più idonee, e per questo organizza un incontro dal titolo “Quale invaso per la Val d’Enza?”. Appuntamento sabato 28 maggio, dalle ore 9.30, nell’aula magna “Pietro Manodori” di Unimore (viale Allegri, 2) a Reggio Emilia.
Relatori Meuccio Berselli segretario generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po, Guglielmo Garagnani vice presidente del Consorzio del Parmigiano-Reggiano, l’ingegner Stefano Orlandini docente Unimore, di Costruzioni Idrauliche e Domenico Turazza, direttore generale del Consorzio di Bonifica dell’Emilia. Coordina il giornalista Gianni Montanari.
La valle dell’Enza è l’unica in Emilia dove è possibile realizzare uno sbarramento sufficiente. A distanza di trentacinque anni dal primo progetto, sospeso nel 1989, la realizzazione di una diga a Vetto torna necessariamente d’attualità per garantire acqua ed energia pulite ai terreni agricoli e alle famiglie di Reggio e Parma, eliminare pericoli di alluvioni a valle, creare un’oasi faunistica di grande valore ambientale e, non ultimo, portare lavoro e turismo tutto l’anno, assicurando un futuro ai paesi montani delle due province.
Al termine dell’incontro, i relatori saranno a disposizione per rispondere a interventi e domande del pubblico.
Il convegno è ad ingresso libero.
E’ consigliata la prenotazione alla mail: [email protected]